Mathilde Vischer – “Lisières”

VISCHERMathilde Vischer (Ginevra, 1975) è traduttrice letteraria e docente alla Facoltà di traduzione e intepretariato di Ginevra. Traduce poeti contemporanei dal tedesco (Felix Philip Ingold) ma sopratutto dall’italiano (Fabio Pusterla, Alberto Nessi, Pierre Lepori, Massimo Gezzi, Elena Jurissevich, Leopoldo Lonati). A sua firma sono inoltre i saggi Philippe Jaccottet traducteur et poète : une esthétique de l’effacement (Publications du Centre de Traduction Littéraire de Lausanne, n° 43, Lausanne, 2003) e La Traduction, du style vers la poétique: Philippe Jaccottet et Fabio Pusterla en dialogue (Editions Kimé, 2009).Del 2014 è la sua prima raccolta di prose poetiche Lisières (Dijon, éditions p.i.sage intérieur, 2014): ulteriori estratti si possono leggere in lingua originale nel sito ch letterature.ch 

 Mathilde Vischer

da Lisières

(Dijon, éditions p.i.sage intérieur, 2014)

traduzione dal francese di Pierre Lepori

 

  

Une vieille femme est assise près du château d’eau qui domine la colline de châtaigniers. La bâtisse est haute, en béton gris ; elle lui procure une ombre agréable. Elle vient là parce qu’habituellement il n’y a personne, pour échapper aux bruits du monde, au tumulte d’en bas. Elle vient là pour travailler la mort, elle pense que peut-être, ainsi, elle pourra se préparer. Elle travaille la ort dans les arbres, le tintement de l’eau du château et, le soir avancé, dans les cris sombres de la chouette, le battement d’ailes des chauves-souris. Des pans entiers de sa vie lui reviennent, elle les rassemble puis les laisse partir. Elle revient le lendemain, le jour suivant, et tous les jours à venir. Mais la mort, elle, ne vient pas.

Una vecchia siede accanto a una torre idrica che domina la collina di castagni. L’edificio è imponente, di cemento grigio ; le procura un’ombra piacevole. Lei ci viene perché in genere non c’è nessuno, per sfuggire ai rumori del mondo, al tumulto giù in valle. Ci viene per lavorare alla morte, pensa che forse così potrà prepararsi. Lavora alla morte tra gli alberi, il gorgoglio dell’acqua nella torretta e, quando è tardi di sera, tra gli stridi oscuri della civetta, lo schiocco delle ali dei pipistrelli. Pagine intere della sua vita vengono a lei, che le raccoglie e le lascia andare. La vecchia torna l’indomani, il giorno dopo, e tutti i giorni seguenti. Ma la morte, quella, non viene.

 

Vischer Lisières

 



Mathilde Vischer
(Ginevra, 1975) è traduttrice letteraria e docente alla Facoltà di traduzione e intepretariato di Ginevra. Traduce poeti contemporanei dal tedesco (Felix Philip Ingold) ma sopratutto dall’italiano (Fabio Pusterla, Alberto Nessi, Pierre Lepori, Massimo Gezzi, Elena Jurissevich, Leopoldo Lonati). A sua firma sono inoltre i saggi Philippe Jaccottet traducteur et poète : une esthétique de l’effacement (Publications du Centre de Traduction Littéraire de Lausanne, n° 43, Lausanne, 2003) e La Traduction, du style vers la poétique: Philippe Jaccottet et Fabio Pusterla en dialogue (Editions Kimé, 2009).Del 2014 è la sua prima raccolta di prose poetiche Lisières (Dijon, éditions p.i.sage intérieur, 2014): ulteriori estratti si possono leggere in lingua originale nel sito ch letterature.ch 

Fotografia tratta da L’Hebdo  

Pierre Lepori (1968), scrittore, traduttore, saggista e giornalista, si è laureato in Lettere a Siena e ha conseguito un dottorato in Storia del Teatro all’Università di Berna. Vive a Losanna, dove è corrispondente per i programmi culturali della RSI (Radiotelevisione Svizzera Italiana).Fondatore della rivista queer  “Hétérographe, revue des homolittératures ou pas”; ha pubblicato due romanzi (Grisù Sessualità), due saggi di storia del teatro e la raccolta di poesie Qualunque sia il nome (Bellinzona, Casagrande, 2003, premio Schiller) e Strade bianche (Novara, Interlinea,  2013).  I suoi libri sono tradotti in tedesco e francese. 
In Atelier sono stati pubblicati 

– tre estratti dalla suite “Napoli” (qui)

la recensione a Strade bianche a firma di Prisca Agustoni (in Atelier, nr. 74)