A volte mi sento immerso nella tristezza
assediato da parole urlanti
che pretendono la scelta
la gloria
l’immortalità
Mi fingo distratto
estraneo
e chiudendo gli occhi
affondo le mani
A volte imbrunisce la sera
e sono ancora lì disperso
incapace di scardinare i brividi
di rientrare nel mio nulla ovattato
di abbandonare il silenzio
e germogliare la mia fede di verità
Senza fiori attendo uno squarcio di via
che mi assolva dalla mia colpa
di essere un poeta
che crede ancora ai sogni