UFFICIO OGGETTI SMARRITI A TIMES SQUARE

Come i barbagianni faccio il giro

del palazzo rosso, cerco ispirazione

tra le felpe Nike appese nei

fili intravisti del secondo

piano. Scala B.

Ma cantilene delle guerra nei

Balcani mi inseguono se

svolto l’angolo. Anguste feritoie

su un mondo che masochisticamente

amputa sé stesso.

L’ispirazione se ne è andata dopo aver

rotto il terzo cellulare dell’anno.

La rabbia su Telegram ora la

sfogo su frequenze vintage in FM,

con cuffie col filo.

Lampade al sodio si piegano al

peso della luce canarina, giornali

soffiati dal Grecale abbracciano

stretti i muri, parole temporanee 

sul cemento secco. 

Chi intravede l’eterno nei sex shop

non conosce il ritmo dell’oblio, 

parole che sfuggono alla

cadenza dei podcast. Tre mani 

ferme- lettere bianche.

E in queste forme razionaliste dei

palazzi, mi chiedi perché è così

scura la mia poesia: rispondo

che è per brillare nella

tua assenza.