Ti odio

Ti odio

come se il mio fiato 

trattenuto, vittima di 

un’eterna trappola immobile,

in un tempo di gelo

vischioso e spezzato

fosse solo colpa tua.

 

Ti odio

violentemente, come se 

le mie scarpe non potessero 

camminare via da te senza bucarsi

e i miei occhi non potessero

parlarti senza accecarsi

e la mia pelle non potesse 

pensarti senza bruciare

sino a sparire, 

cenere minima

di desiderio smembrato.

 

Ed io ti odio 

come se la tua colpa 

unica fosse lucida,

immensa e riprovevole.

 

Ed io ti amo

perché il tuo viso 

inconsapevole

afferra il mio cuore

e lo scaglia ancora

verso l’infinito,

dove muta e diviene 

luce liquida di potenza 

incoercibile,

come se ogni sole, 

stella, fuoco, terra, casa

fossero freddi, vuoti e bui 

incolmabili, per ogni attimo 

vissuto senza di te.