D’inverno mi chiudo
rifletto istintiva,
cucino.
A primavera
mi sveglio dal sonno
e mi guardo allo specchio.
Mi trovo più vecchia?
Magari è un difetto.
In estate rinasco,
mi apro, ti accolgo,
con canti e frastuoni,
parole danzanti.
Ti prendo,
ti lascio,
ti faccio girare,
ti offro riposo
e la calma del mare.
L’autunno è il mio tempo.
Ho preso e ti ho dato.
Dilato quel punto
ne faccio uno spazio
raccolgo il silenzio
e mi perdo satolla
di luce,
nell’ozio.