Sono seconda
e un numero dispari maggiore di tre,
impaurita dal venticinque
non vedo oltre la terza decina.
Sono
tutte le volte che non fu dieci, e nemmeno trenta,
tutti i miei numeri minori di cento.
Numeri
che aiutano a sentirsi
meno di niente.
Eppure le braccia aperte sono due
i miei occhi nei tuoi fanno quattro,
le camelie in giardino cinque,
le oche starnazzanti trenta,
le api migliaia.