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Simone Consorti – inediti

Simone Consorti è nato nel 1973 a Roma, dove insegna in un liceo. Ha esordito con “L’uomo che scrive sull’acqua ‘aiuto’”(Baldini e Castoldi 1999, Euroclub 2000, Premio Linus). Ha pubblicato i romanzi “Sterile come il tuo amore”(Besa, 2008), “In fuga dalla scuola e verso il mondo”(Hacca, 2009), “A tempo di sesso”(Besa, 2012),“Da questa parte della morte”(Besa, 2015), “Otello ti presento Ofelia” (L’erudita, 2018), “La pioggia a Cracovia”(Ensemble, 2019), oltre che diverse raccolte di poesia, tra cui “Nell’antro del misantropo”(L’arcolaio, 2014) e “Le ore del terrore”(L’arcolaio). La sua piéce “Berlino kaputt mundi” è andata in scena al Teatro Agorà di Roma nel 2018, mentre più recentemente è uscita la sua ultima raccolta di racconti, intitolata “Vi dichiaro marito e morte”(Ensemble, 2020). Si occupa di street photography; ha tenuto mostre personali in Italia e partecipato a collettive in Russia

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Da “Voce del verbo mare”

Thomas Bernhard

Dei me stesso che sono e non sono
io mi sento uno
ma non uno e trino
perché il secondo non comunica col terzo
che ha tolto la parola al primo

Ci si vede dico al cieco
ci si sente dico al sordo
tanto tra noi c’è un accordo

Questo grazie all’avo del mio discendente
cioè al discendente del mio avo
di cui vi parlavo

D’altronde allo Steinhof
i colloqui son previsti
dalle quindici e zero zero
alle zero e zero zero
perché qui il regolamento
è un regolamento molto severo

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Voce del verbo mare

C’è un ordine che vieta
di costruire castelli di sabbia col pongo
per farli vivere un poco di più
Quest’ordine proibisce
di ricambiare i sorrisi dei piccoli
dietro una mascherina
e carezzare una rosa coi guanti
temendo le spunti una spina

C’ è un ordine sopra la legge
che guida ogni singolo gesto
il dire il fare il baciare
voce del verbo mare

C’è un ordine che vieta
di pisciare amore controvento
e di spegnere il fuoco col fuoco
se il fuoco è già spento.

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Instanbul, Museo della fotografia

Nel libro degli ospiti
ritrovo il mio nome
In questi mesi sono entrate
solo altre due persone
Sul divano ci sta ancora appiccicato
il mio sudore
Trovo persino questa poesia
sotto una delle poltrone
Quando anch’io diventerò solo parole
o granelli di polvere o un’opera
vorrei essere trovato in questo posto
o magari perdermi di nuovo
ma precisamente qui
dove mi trovo