Si risecca in agosto la belletta nei fossati
e sembra l’acqua non essermi accaduta
come in sogno. Volevo,
con le mani giunte al tuo offertorio,
udire brulicare
l’eternità dentro ai miei palmi,
scrosciare nella sterpaglia il tuo fiume
e denudarmi dell’animo riarso.
Ecco,
se un po’ di nubi rivestissero
ancora nere il mondo
con le acque del tuo cuore,
non oserei dirti che l’amore agli inizi è la bufera,
pagina amata di un libro mediocre.