Rosen Karamfilov, inediti (traduzione di Riccardo Campion)

Rosen Karamfilov rappresenta una delle voci più autentiche e talentuose della poesia bulgara contemporanea. È nato a Sofia nel 1992 e si è laureato in linguistica applicata, con specializzazione in inglese e tedesco, all’università di Plovdiv “Paisij Hilendarski”. È autore delle raccolte poetiche Orel?t i deteto (L’aquila e il bambino, 2011), Stereo tišina (Silenzio stereo, 2013) Cerebralna poezija (Poesia cerebrale, 2016) e V?preki burite (Malgrado le tempeste, 2018) oltre che del romanzo Kolene (Ginocchia, 2014), scelto per rappresentare la Bulgaria all’edizione 2015 del Festival Europeo del Romanzo d’Esordio, tenutasi a Budapest nel 2015. Karamfilov è il più giovane tra i poeti inclusi nell’antologia della poesia bulgara The Season of Delicate Hunger, pubblicata negli Stati Uniti (Accents Publishing, 2013). In patria è stato vincitore dei premi Raško Sugarev” (2014, 2019), “Dobromir Tonev” (2014), “Vladimir Bašev” (2017), nonché del concorso “Dušata na edin izvor” (“L’anima di una sorgente”, 2018). Diversi suoi testi sono stati tradotti in inglese, tedesco, turco e altre lingue. Una sua traduzione italiana è apparsa sulla rivista internazionale di poesia online Iris News.

Riccardo Campion (Alessandria, 1966) ha studiato filologia slava all’Università di Genova. Ha effettuato soggiorni di studio all’Università di Varsavia e si è specializzato con una tesi di laurea sulle redazioni slavo-occidentali e rutene dei testi biblici slavi. Traduce da varie lingue fra cui russo, polacco e bulgaro. Ha collaborato come traduttore e redattore a ricerche storiografiche e progetti di ricerca universitari in ambito sociologico. La sua raccolta poetica Geografie private è stata pubblicata nel 2016 da Puntoacapo Editrice. Per Atelier ha tradotto i poeti polacchi Wojciech Bonowicz, Tadeusz Ró?ewicz e Marcin ?wietlicki, oltre al bulgaro Edvin Sugarev.

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Rosen Karamfilov, inediti (traduzione di Riccardo Campion)

Addio

Fiorisci senza di me
poiché puoi farlo, Rosa!

La libertà è tua
la solitudine nostra

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Di là

Non avere paura, di là sarà diverso
Non avere paura se ti cade la tazza di tè
Non avere paura se la porcellana ferisce la pelle
Non avere paura se desideri avvicinarti
Non avere paura se desideri chiuderti

Lascia che ti mostri com’è il gusto dell’estasi
Lascia che ti mostri com’è il gusto
Lascia che ti mostri com’è
Lascia che ti mostri
Lascia

Ho il diritto di sfiorarti forse?
Ho il diritto di sfiorarti?
Ho il diritto di?
Ho il diritto?
Ho il?

Non avere paura, di là sarà diverso
Dunque andiamo avanti
Non avere paura, di là sarà sopportabile
Dunque sconfiniamo senza esitare

*

Pietra

togliti i vestiti
vieni stendiamoci
su questa pietra
senti la sua durezza
con le tue vulnerabili spalle

passata la prima ora
saremo tutti lividi
la durezza della pietra
ci ricorderà
qual è il prezzo

sia dei piaceri
che dei dolori
che proviamo
l’uno per l’altra