Roberto R. Corsi – Inediti

Roberto R. Corsi (1970) vive in Toscana. Dal 2007 a oggi ha pubblicato quattro raccolte di poesie, le più recenti sono Cinquantaseicozze (Italic, 2015) e La perdita e il perdono (Pietre Vive, 2020). Vanta una collaborazione con la poeta Liliana Ugolini (Gli occhi di Prometeo, 2011) e l’inclusione di tre poesie nell’antologia per il ventennale del premio Poesia di strada (Seri Editore, 2018). Sempre dal 2007 si occupa di poesia dei propri contemporanei, attraverso prefazioni, note, recensioni su riviste cartacee e web. Dal 2016 al 2020 ha fatto parte della redazione del lit-blog Perìgeion. Nel 2021 ha curato il volume di saggi Danteschi Identificazione di un poeta, di Massimo Seriacopi (Pietre Vive). È attivo nella divulgazione poetica mediante il suo sito personale e i principali social.
Sito personalee: https :// robertocorsi. wordpress. com/

 

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Dalla raccolta inedita “La presa del palazzo di Suddhodana “

 

Vorgefühle
(Schönberg, op. 16 n. 1)

Qualcuno apre il cancello
Condominiale.
Lasciatolo accostato, se ne va.
Non abbiamo il coraggio di scendere a vedere
Chi sia stato,
Se sia ancora qui intorno. Gareggiamo
A vestirci per ultimi. Sono le dieci e mezza,
È lontana l’essenza della vita, tenue filo oramai
Che Atropo, furtiva, non recide giusto per la vicinanza
Del commissariato.

 

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Estensione del dominio

 

Quattro belle ragazze al tavolino accanto,
Classe — da quanto ho colto — zerotré.
Han parlato di Londra, Cortina e Formentera.
Han fatto l’inventario degli ex fidanzati:
Molti bellocci, alcuni troppo grassi,
Quasi tutti «mediocri» per ricchezza o ambizione
(Mediocritas non aurea!); quanto tempo
Che non mi capitava di udire un lessèma
Dalla sostanza così milanese.
Scherzavan su una «vecchia» nata anno duemila
Che a sera le ha invitate per fare aperitivo.
Avrebbero pagato per rinascere
Nell’anno zerocinque —
Sospiravano — e sentirsi un po’ meno perdute.
[anticipata in un mio status del 28 giugno 2019]

 

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Double key

 

Il portachiavi verde, quello a forma di cuore,
Si è sganciato, si è rotto proprio il giorno
Che abbiamo rotto, che abbiamo litigato
(Nel suo interno, stilizzata, una toppa
A sentenziare, con vis di giudicato,
Che poco, troppo poco, s’è chiavato).