Porta marina

Qualcosa oscuramente mi riporta

o proprio mi costringe a queste strade.

Qualcosa mi richiama. E mi dissuade,

mi volge dentro a radica contorta:

 

la calura che scardina la porta,

la terra che brama le piogge rade,

l’attesa novità che non accade,

l’antica civiltà che a nulla importa!

 

Non sempre so resistere al rimorso

di essermene andato una mattina.

Come adesso, che me ne sto in un canto,

 

tra le distratte traverse del corso,

a fugare lo sguardo alla marina,

lucente, tra le case in controcanto.