Paris
Avez-vous vu un fils tranquille ramasser au marché
Une petite enfant étrangère, une Sarrasine
Qui vendait des citrons sans patente
Sans avoir payé la location de l’asphalte
Où elle s’accrouopissait, petite sombre.
Echalote !
Il la conduit. Il a étè bon. Il l’a avertie deux fois.
Elle le suit devant les squares et les boutiques
Elle le suit tout le long de la patente
Auprès de tous les yeux patentés, des groins, des
Museaux patentés.
On ne regarde même pas la petite étrangère
Les gens sortent de la messe, ils puent l’humidité catholique
Ils vont à la pâtisserie.
*
Parigi
Avete visto quel ragazzo tranquillo andare a prendere al mercato
Una piccola bambina straniera? Una saracina
Che vendeva limoni senza la licenza
Senza aver pagato l’affitto dell’asfalto
Dove si accovacciava, quel piccolo buio.
Scalogna!
Lui la portava via. Lui era buono: l’aveva avvisata due volte.
Ella lo segue per le piazze e davanti i negozi
Ella lo segue per tutta la lunghezza della licenza
Dinanzi agli occhi di coloro che ce l’hanno, dei grugni,
dei musi in regola.
Non la si guarda nemmeno più la piccola straniera
La gente esce dalla messa, odorano di umidità cattolica
E vanno diretti alla pasticceria.
Da “La vie est unique”, 1933.
Fotografia tratta dal web.
Pierre Morhange è nato nel 1901 a Parigi da una famiglia ebrea. Fu professore di filosofia a partire dal 1932 e fondò assieme a Henri Lefebvre la rivista Philosophies (1924-1925), diresse inoltre l’Esprit (1926-1927) e la Revue marxiste. Militò nel movimento surrealista, entrando poi però in contrasto con André Breton. Paul Valery lo inserì nella sua antologia di poeti francesi contemporanei. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, venne perseguitato in quanto ebreo, ma riuscì a scampare all’olocausto nascondendosi. Il tema dell’olocausto è uno dei temi più ricorrenti nelle opere dell’autore. Caduto nell’oblio, le sue opere sono ancora oggi difficilmente reperibili, ma a dispetto di ciò l’autore è menzionato nell’autorevole antologia Gallimard della poesia francese del ventesimo secolo. Le opere che possiamo ricordare sono le seguenti: La vie est unique (Gallimard, 1933); Bouquet de poèmes pour mes amis de Bigorre, (Tarbes, 1949) ; Autocritique suivie de pièces à conviction, (Seghers, 1951) ; La Blessé (Al Colporteur, 1951) ; La robe (Seghers, 1954) ; Poèmes brefs (revue Strophe, 1966) ; Le Sentiment lui-même (Pierre-Jean Oswald, 1966)
Vladislav Karaneuski (Minsk, Bielorussia, 1999) vive a Monza, è laureato in lettere all’Università degli studi di Milano con una tesi in filologia romanza, sta attualmente continuando gli studi specializzandosi nella medesima disciplina. Suoi articoli di letteratura, critica, storia, linguistica e filologia romanza sono usciti per riviste online come ilSuperuovo, Frammenti Rivista, Magma Magazine e Arateacultura. In via di pubblicazione è una sua plaquette poetica per un progetto antologico sostenuto dall’Università IULM di Milano.