PIERGIORGIO MORGANTINI – INEDITI

MORGANTINIPiergiorgio Morgantini è nato nel 1954 ed ha vissuto i primi vent’anni a Chiasso. Si è poi trasferito a Locarno ed in seguito a Verscio. Collabora con alcuni giornali e riviste dove ha pubblicato diversi testi poetici. Nel 2013 è uscita la raccolta Lezioni di volo (Locarno, Dadò; con prefazione di Fabio Pusterla). E’ in preparazione una nuova raccolta dalla quale sono tratti i testi qui presentati.

Piergiorgio Morgantini

(inediti)

 

 

Infinito ritorno
MORGANTINI Lezioni di volo 51dc1f66b8706
Stasera sei venuto a trovarmi da lontano,
avevi tutti i regali di questi compleanni
e voglia di una firma su tutto questo tempo
di incontri che non ci sono stati, di parole
che si sono solo pensate, e chissà poi
in che lingua si dilatava il cielo. Avevi
nascosto sotto il mantello un portamonete
di stoffa, un po’ da bambino,
dimenticato sul bancone per tanti anni
e volevi pagare e ti scusavi,
chissà come nessuno l’ha rubato, è rimasto
immobile come l’ultimo dubbio,
l’ultima rassegnazione, l’ultima parola.
Sei entrato un po’ in ritardo, abitudine
che non svapora nel tempo, e aspetto
un’ombra fuori dalla porta, un aprire piano
come se fosse stata una vacanza, un ponte
sull’oggi che scorre nel domani. Hai detto
le poche cose che potevi dire, di fretta
perché non avevi tempo di restare,
l’ultimo ripasso sarà per un’altra volta.

 

Ho cercato il telefono, il tuo è ormai desueto,
e nel sorriso di una voce in fiore
è diventata l’ultimo regalo la tua assenza.

 

 

 

Il caco selvatico nel cielo di gennaio

Appese alle vene dei rami
gocce di pioggia come bacche bianche
e i frutti secchi del caco selvatico:
palline nere rattrappite
avvinghiate al sole dell’estate.

Dietro il groviglio del legno
il cielo grigio appiccicato alle montagne
col suo cappello di sabbia di nebbia.

Merli neri beccano frenetici,
sparpagliano gocce,
infilano di giallo e d’aguzzo i piccoli cachi
e ridanno luce alla polpa:
basta poco per resistere nell’inverno
basta un niente per sentirlo
il caldo inspiegabile della bellezza.

Tra un sasso e il rosmarino
sopravvive una cimice verde,
appoggia la piatta mica in un interstizio
e si confonde con una foglia di primula
risparmiata dal gelo.

Il giorno si stanca della poca luce
e piega la testa;
basta la memoria
per sapere dell’alba.

 

 

A mio padre, agli altri

Capita quando cammini da solo
dopo una curva o un incedere lento
di riavvolgere il nastro dei pensieri,
di sentirli abbaiare alla testa:
allora è possibile rivederti
mentre mastichi un po’ di cioccolata
e aspiri la sigaretta assassina
sopra un grappino, dopo la salita;
in terra il sacco sudato alle spalle,
coi fiaschi il landjäger lo scatolame.

Succede di vederli ritornare
padri orologiai, guardie del tempo
sparpagliate in Svizzera per dogane
e lui che vendeva stoffe in Sardegna:
grissini perduti, tracce di pane;
con loro adesso sudi e arranchi i passi
tra pietre instabili, rocce e ginestre
dove di colpo ritorni al presente
se una libellula marchia l’istante
sopra zolle che il cinghiale ha divelto.

 

N.d.R: il landjäger è una particolare salsiccia secca, di forma piatta e ottenuta con carne bovina e suina


Piergiorgio Morgantini è nato nel 1954 ed ha vissuto i primi vent’anni a Chiasso. Si è poi trasferito a Locarno ed in seguito a Verscio. Collabora con alcuni giornali e riviste dove ha pubblicato diversi testi poetici. Nel 2013 è uscita la raccolta Lezioni di volo (Locarno, Dadò; con prefazione di Fabio Pusterla). E’ in preparazione una nuova raccolta dalla quale sono tratti i testi qui presentati.

 
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