Pier Francesco Cicerchia – Inediti

Pier Francesco Cicerchia è nato a Palestrina il 21 aprile 1994. Fin da bambino si appassiona ai libri, alle poesie e alla musica, arte quest’ultima che coltiva attivamente dalla prima età adolescenziale. Studente fuori sede dall’età di 19 anni, è laureato in lettere moderne e sta ora concludendo il percorso di laurea magistrale in filologia moderna presso l’università degli studi di L’Aquila, città nella quale da anni risiede e lavora.
Scrive da circa dieci anni, ma solo negli ultimi periodi ha maturato la volontà di condividere le sue poesie.

*

ASTINENZA

Con l’appello dei bisogni in tasca
accompagno le mie falcate a lunghi
musi da scolpire.

Sfrego
le rughe della sabbia di mezzo giro
verticali
come vorrei che esse
con il palmo destro
mi allunghino la fessura
a buio.

Disidratato
nel sole bianco dei muri
estivi
scavo nel collo alla ricerca di gallerie
rullanti
finché solo per un momento mi disseto
con le mie stesse impronte
angoscianti.

Solo ora un phon
libico
mi scosta una ciocca dall’ombra
gotica.

Mi perdo
quando evaporo.

*

FILAMENTO

A fianco
all’oscurità della cantina
si entra e si gira
mescolando lo zucchero mielato con il boschetto
speziato.

Con mani a marsala
massaggi una forma a ventre
come di piena cupola
la cui eco trasuda da povere cerimonie
contornate da stracci e vasche di cemento.

Rigiro
con la radice
a fianco.

*

CENTAUREA

Cade dalla prima pagina
come un urlo ormai a salve
mentre sale
la solida visita
corrucciata.

Della profondità eccetto
viola e verde emerge ancora
come quando nella barba tagliata
infilavo campi bagnati
d’eclissi croscese.

Crollo
a cielo scuro
nel vecchio amore
sollo.