Patrizia Baglione – Inediti

Patrizia Baglione è nata ad Arpino (Fr) nel 1994. Fa il suo esordio nel 2019 con “La mia voce” (Quid Edizioni). Nel febbraio 2020 pubblica, con la casa editrice Kimerik, la sua seconda silloge dal titolo “Malinconia delle nuvole”; quest’ultima è stata presentata su Rai Radio Live. Negli ultimi anni ha ricevuto alcuni riconoscimenti, uno tra questi il Premio Kalos alla Cultura, nel 2020. È inoltre giurata del concorso artistico letterario “Autori Italiani 2021”. È stata inserita all’interno della rivista letteraria “Transiti Poetici” a cura di Giuseppe Vetromile. Dal 2022 è all’interno di “Atlantide – Centro studi Nazionali per le Arti e la Letteratura.”
“Nero crescente” (RPlibri, 2022) della collana diretta da Antonio Bux è la sua fatica in versi. Dirige da Gennaio 2023 il sito Versolibero, con la collaborazione di Giuseppe Vetromile e Davide Toffoli.

 

 

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Di queste ali stanche, non so che farmene
metà intere e metà spezzate
        ali di libellula
toccano terra e risalgono nell’azzurro
filtrato di cielo a macchie grandi
come grandi sono le parole
che vorrei pronunciare

ma taccio.

Si spezzano anch’esse
cadendo nel vuoto che scivola
ancora
dentro lo spazio
che intercorre
        tra me e il cuore

 

*

 

Umani restiamo
sotto un cielo di stelle
    – tristissimo –
che non ricorda la luce del tempo
ma abbraccia con occhi bambini
noi piccoli esseri

        talvolta lontani.

 

*

 

Esistere per un giorno
e poi in fila tutti uguali

il sole alza la lanterna al mattino
si infila – con le sue calde mani –
dentro il letto
chiude la vista ai mondi lontani
per perdersi nel rosa
che respinge, poi risucchia

il colore del seno, il tuo seno
che non ha mai dato latte, né vita
eppure esiste. Lo vedo!

Io che grido la gioia di vivere
e non posso mai vivere.

 

*

 

Custodisciti
nell’alba che non fu mai alba
ma solo fuoco denso e cenere
che ancora brucia sotto questa pelle
di carta
non ancora frantumata.

Non ancora.

 

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Ne conosco di carezze
che sospese nel latte
si fanno dense
quasi marciscono.
Putrido bianco
senza finestre, o gioie

nessun canto di rondine

fiore selvatico che muore
dopo un solo giorno di pioggia.
Non una lucciola non un corallo.