Nell’ansia di trovarti mi divoro

Nell’ansia di trovarti mi divoro.

Tu mi sei dietro gli occhi e fai del mondo

apocrifo ristoro, apparecchio dell’ombra

che in natura, persona e manufatto

m’inganna come topo inganna il gatto.

O potessi mangiarmi perché emerga

la nuda solitudine del Tu:

perché giunga da terga

chi inesiste e perdona.