Miklavž Komelj – poesie (traduzione a cura di Ravel Kodri?)

KOMELJMiklavž Komelj (Kranj, 1973) poeta, saggista, traduttore, editor letterario e storico dell’arte ha al proprio attivo dodici raccolte poetiche, due libri di narrativa ai quali si aggiungono diversi saggi sulla letteratura e sull’arte. Sono sue inoltre traduzioni verso lo sloveno da svariate lingue europee e mondiali (Pier Paolo Pasolini, Ferdinando Pessoa, César Vallejo, Karoline von Günderrode, Alejandra Pizarnik e Djuna Barnes). Ha curato edizioni postume di autori sloveni (Jure Detela, Vojko Gorjan, Jaša Zlobec, Sre?ko Kosovel). E’ stato sinora insignito di numerosi premi letterari: Premio Jenko, Premio Veronika, Premio Rožanc (poesia e saggistica), nonché di quello della Fondazione Prešeren, massima onorificenza culturale slovena.

Ravel Kodri? (Sofia, 1951) triestino di lingua slovena, docente di pianoforte, saggista, traduttore ed interprete di conferenza accreditato presso le istituzioni europee. Nel 2019 ha assolto nel Granducato di Lussemburgo un corso universitario di scrittura creativa con il poeta lussemburghese Jean Portante ed ha collaborato ad un laboratorio di traduzione poetica con Elisa Biagini, Andrea Inglese, Loretto Raffaelli ed Elio Pecora.

Miklavž Komelj
poesie

traduzione a cura di Ravel Kodri?

Quattro poesie in lingua originale e traduzione italiana dalla silloge Liebestod, Goga, Novo mesto (SLO), 2017.

*

Toda pes …

Ah, tista tujost svetu,
ki jo razglašajo ljudje
za svojo tujost svetu,
je že prilagoditev.
Toda pes … Toda pes …
?lovek se do smrti zamoti
z otroško igro »Fort – Da«.
Toda pes … Toda pes …
Nekdo je mislil, da bo iz tega izstopil,
in je šel in je streljal
v množico –
in pred tem je napisal:
»(…)
razdejanje je znanje
bole?ina je sprejemanje
zanikanje je nemo?no
(…)
smrt je pomilostitev
življenje je kazen
ljudje so si podobni
jaz sem druga?en«

Toda pes … Toda pes …
Richard Wagner je odigral
Liebestod na klavirju
in je šel pod klavir
in je lajal.
Toda pes … Toda pes …
Grof Ciano je (tik pred izbruhom vojne) napisal v svoj dnevnik:
»Se spominjaš, kako sem te kot de?ek
pozdravljal v Spezii, ko si odhajal,
in ti mahal z majhne terase
naše hiše, ki je gledala
na morje.
Glas se mi je zatikal v grlu,
o?i sem imel polne
solza, vendar sem se
obvladal, dokler si bil
ti blizu, ker velikemu vojaku
nisem hotel pokazati
svoje slabosti. Toda moj napor
je bil zaman.
Ti si zelo dobro vedel,
da sem se vrgel na pod,
obvladan od solz in samote,
takoj ko si se skril
za vogalom …«
Toda pes … Toda pes …
Jaz ga božam. Tako ga božam.
Drevesa belo cvetijo.
Na rokah mi ostaja bela
dlaka.
Toda pes … Toda pes …

Ma il cane …

Ah, quell’estraneità al mondo
che la gente professa
come propria estraneità al mondo
è già un adattarsi.

Ma il cane … Ma il cane …

L’uomo si trastulla fino alla morte
col giochetto puerile “Fort – Da”.

Ma il cane … Ma il cane …

Qualcuno credette di sfatarlo
e si mise a sparare
alla folla –
ma prima lasciò scritto:
“(…)
La devastazione è conoscenza
il dolore è accettazione
la negazione è impotente
(…)
la morte è un atto di grazia
la vita è una pena inflitta
la gente si assomiglia
io sono diverso”

Ma il cane … Ma il cane …

Eseguito al pianoforte
il Liebestod, Richard Wagner
sgattaiolò sotto il pianoforte
e si mise ad abbaiare.

Ma il cane … Ma il cane …

Il conte Ciano (alla vigilia della guerra) annotò sul suo diario:
“Ricordi quando bambino, alla Spezia,
ti salutavo, ad ogni tua partenza,
dal terrazzino della nostra casa
che guardava
il mare?
Avevo la voce strozzata
e gli occhi gonfi
di pianto, ma mi
trattenevo fino a quando Tu
eri là, e io non volevo
mostrare al grande soldato
la mia debolezza. Ma il mio sforzo
era inutile.
Sapevi benissimo
che io mi sarei accasciato a terra
vinto dal pianto e dalla solitudine
non appena Tu fossi scomparso
dietro l’angolo …”

Ma il cane … Ma il cane …

Io lo accarezzo. Così lo accarezzo.
Gli alberi s’infiorano di bianco.
Sul palmo mi rimane del bianco
pelo.

Ma il cane … Ma il cane …

*
                                                             E io son vuoto anche del mio terrore. Non ho più senso.
                                                                                                    Gabriele d’Annunzio, Notturno

Kako nedolžne
so vse vaše perverzije
ob moji nedolžnosti!
Samo zato sem bil izbrisal Sveto,
da ne bi bilo ni?esar
profanega.
Od tod v nekih sanjah paranoja,
da so mi ostala v nekih žepih neka drobna trupla
od nekih pobojev.
A jaz sem hotel sam inkarnirati
tako totalno protislovje,
da bi izklju?ilo vsak spopad.
Zaupajo?: samo totalna stati?nost
zmore sprejeti vase
vse gibanje.
Amulet Katarine Medi?ejske –
v eni roki srce, v drugi glavnik –
okrog imena – klicana že s tem, da so.
Ampak ne skozi usta.
Vse obleke prekriva neznosna
golota.
Nikogar, ki je umiral, nisem hotel
zadrževati. Hotel sem,
naj vstane, naj hodi.
Kako nedolžne
so vse vaše perverzije
ob moji nedolžnosti!

 

                                                     E io son vuoto anche del mio terrore. Non ho più senso.
                                                                                             Gabriele d’Annunzio, Notturno

 

Come sono innocenti
tutte le vostre perversioni
accanto alla mia innocenza!

Avevo abolito il Sacro al solo fine
di togliere di torno ogni segno
di profano.

Onde la paranoia, in certi sogni,
di certi corpicini rimastimi in certe tasche
da certe stragi.

Mentre io intendevo incarnare da solo
una contraddizione totale al punto
da escludere ogni urto.

Confidando: solo una stasi totale
è capace di accogliere in sé
ogni moto.

Il talismano di Caterina de’ Medici regge
in una mano il cuore, nell’altra il pettine
entro il diadema di nomi da sé stessi evocati.

Non da bocca sgorgati.
Ammanta tutte le vesti un’insostenibile
nudità.

Mai pretesi trattenere qualcuno
in punto di morte. Intesi vederlo
alzarsi, incedere.

Come sono innocenti
tutte le vostre perversioni
accanto alla mia innocenza!

*
 
Perfectus

Ne za nepopolnost, za popolnost
je prosil odpuš?anja –
pevec, ki je v imenu hvale najbolj krhkega
moral stopiti v najtema?nejše prostore.
Moral.
Svoboden
kot krogla,
ki leti mimo
telesa, v katero
je bila
izstreljena.
Nekdo je rekel: »Svoboda je v tem,
da nimaš svojega življenja.«
On je mol?al.
Svoboden
kot krogla,
ki leti mimo
telesa, v katero
je bila
izstreljena!

 

Perfectus

Non già dell’imperfezione, della perfezione
implorò perdono –
il poeta che in nome dell’elogio all’estrema fragilità
dovette varcare la soglia degli antri più tenebrosi.
Dovette.

Libero
come un proiettile
che lambisca
il corpo cui
era
diretto.
 
Qualcuno disse: “La libertà consiste
nell’essere privo di vita propria.”
Lui tacque.

Libero
come un proiettile
che lambisca
il corpo cui
era
diretto.

*

Ves jezik je zunaj jezika.
Avto za avtom drvi
v usta Munchovega Krika.
Zate stiskam pesti.
Skrivne korespondence
so v tem, da ni ve? povezav
med pojavi. Sence
so ve?je preko daljav.
Noben Padec, nobeno Dno,
noben Padli Angel ne ve,
kaj je Padanje – kaj vedo
na hrbet padajo?i lasje.

 

La lingua è tutta estatica.
Automobili in coda sfrecciano
in gola all’Urlo di Munch.
E’ per te che incrocio le dita.

Arcane corrispondenze
vibrano fra eventi ormai
sconnessi. Più vaste si fanno
le ombre a distanza.
 
Nessuna Caduta, nessun Fondo,
nessun Angelo Caduto sa
cosa sia il Cadere – cosa sappiano
i capelli che cadono sulla schiena.


Fotografia di proprietà dell’autore.