Michele Paladino – Inediti

Michele Paladino è nato a Termoli nel 1993. Nel 2021 ha pubblicato Breviario delle aberrazioni (Fallone editore).

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Nelle avversità,
cercare altrove:
alla tensione mistica, di sfaldare
la coscienza in un porno hardcore;
oppure scoprirsi esuli,
del tutto guariti
felici a nostra volta, a suppurare
il tramestio degli aghi infetti
delle nostre infelicità
a lenti sollevamenti, vigili frizioni,
sgravando il silenzio, in attesa,
di scoprirsi vivi ai vicini.

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In dedica a Lars Von Trier, i frammenti

I.

I cieli forati di Rembrandt, non temere,
hanno una grazia specifica; in mezzo
vi fiorisce il nero abisso della trafittura.
Cosa trovi in questo paese desolato?
Lo spiano libero della visione, estranee
indecifrate camere metafisiche.
È quasi una malia la caduta a piombo;
sarebbero tornate le eclissi foderate?
Si entrava nei corpi come per destare
la chiarità pazza delle scissioni, la repulsa,
lo spasimo che sprofonda nell’ordito.

II.

Ogni passo insolca le lacrime,
cingersi al dolore, varcare
la soglia. Eccoci giunti:
la luce cilestrina, il sole curvo
che si staglia a nubi le guance.
La cappa dei lumicini, il tepore
del sangue:
al tocco misurare il tempo.
Tu penserai a saturare il vuoto.

III.

A Santa Croce la fissazione dei chiodi
intorbidati di calce
madame M., specchiarsi in un lago
ineffabile e verde;
la vivificazione di rifare l’asola, la crepa
della lingua, l’assenza ritornante.
La stoppa del Sud, le sensualità
ingombra di terrore, che ti consola,
come un linfatico miele di coito.