Massimo Morasso – da “L’opera in rosso”

MORASSO

Massimo Morasso è nato a Genova nel 1964. È poeta, saggista, traduttore, critico letterario e d’arte. Nel 1998 ha curato la riedizione integrale del Supplemento Letterario del Mare, il foglio italiano di Ezra Pound. Ha scritto libri su Cristina Campo e William Congdon. Fra le sue raccolte di versi Le poesie di Vivien Leigh (Torino, Marietti 2005), Viatico (Rimini, Raffaelli, 2010) e La caccia spirituale (Milano, Jaca Book 2012), terza e ultima parte del ciclo poematico de Il portavoce. Di recente, ha pubblicato Il mondo senza Benjamin (Bergamo, Moretti&Vitali, 2014), un vasto, articolatissimo zibaldone metaletterario.Fresco di torchio è la suite Saturnia pyri per i tipi de “Il ragazzo innocuo”, con una xilografia in copertina e un’acquaforte originali di Luciano Ragozzino.

Massimo Morasso
da L’opera in rosso
(previsto in uscita per Passigli Editori)

 

ABISSI, FILM

*
I vermi-tubo, gli esili coloni del rift pieni di sangue.
Un popolo di granchi albini che fa guerra
                                          mors tua vita mea sull’orlo delle bocche
a quattromila metri, a quattrocento gradi, nell’oscuro.
Creature aliene che costeggiano le immense praterie del sottomondo.
In piedi davanti al megaschermo
li osservo stupefatto.
Sento una voce dentro che li chiama
                                 fratelli, inabissati resistenti
sotto le rughe della terra, parti di un flusso
umano e disumano, inarrestabile.

 

 

*

Dentro al vaso di coccio, la spiga del gladiolo, un fiotto
cremisi dal cormo, germogliante,
                                                la vita che continua
sotto forma di spirito, nel mantra ipnotico di un nome.
                     Il gladiolo-Angela.
Soltanto un gioco fra di noi, nessuna metamorfosi
                                                                  purtroppo.
E tuttavia una gloria immaginata:
una realtà.

 

 

*

Uno schianto sul muro.
                                  E il volante ferito
che immaginammo rondine
                                        o rapace
si rivelò un modesto pipistrello
tradito da un difetto delle orecchie.

Non può sentire, lui, nemmeno la mia voce.
Meravigliosamente se ne sta
nel folto della sua pelliccia,
                           un corpicino stretto
fra le membrane alari, grigionere – lo vedi
tu, immobile e impaurito
sul cemento,
                    minuscolo, in preghiera?


Massimo Morasso è nato a Genova nel 1964. È poeta, saggista, traduttore, critico letterario e d’arte. Nel 1998 ha curato la riedizione integrale del Supplemento Letterario del Mare, il foglio italiano di Ezra Pound. Ha scritto libri su Cristina Campo e William Congdon. Fra le sue raccolte di versi Le poesie di Vivien Leigh (Torino, Marietti 2005), Viatico (Rimini, Raffaelli, 2010) e La caccia spirituale (Milano, Jaca Book 2012), terza e ultima parte del ciclo poematico de Il portavoce. Di recente, ha pubblicato Il mondo senza Benjamin (Bergamo, Moretti&Vitali, 2014), un vasto, articolatissimo zibaldone metaletterario.Fresco di torchio è la suite Saturnia pyri per i tipi de “Il ragazzo innocuo”, con una xilografia in copertina e un’acquaforte originali di Luciano Ragozzino.

 

Fotografia di proprietà dell’autore

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