Massimo Del Prete, Termini per una resa (Aragno, 2022) – Anteprima editoriale

Massimo Del Prete, Termini per una resa (Aragno, 2022) – Anteprima editoriale

Nessuna descrizione disponibile.

Un estratto dalla prefazione di Gabriel Del Sarto

[…] Diversamente da altre voci, anche autorevoli, mi sembra che Del Prete, sin dal testo d’esordio, si proponga con decisione l’intento di indicarci una strada da intraprendere, qualcosa che ci aiuti, che ci permetta di rinunciare «al pantano dei discorsi» dominanti. […] Il richiamo al silenzio dell’ascolto non è certo (e nemmeno vuol essere) originale, ma proprio per questo, proprio nel momento in cui accetta il rischio di venire banalizzato e non intercettato, mi pare coraggioso e necessario. Oggi ci vuole, infatti, molto coraggio a indicare la necessità di riscoprire, nel silenzio e nell’ascolto dei mondi, la risposta alla crisi antropologica e sistemica che ci riguarda. […] In definitiva, non solo «denunciare in pena il presente», come scriveva Turoldo, ma anche indicare concretamente un futuro percorribile, per quanto dentro un paese e un tempo devastato e precario: questo forse è il destino toccato alla generazione dei poeti nati negli anni ’90. Una generazione che dovrà imparare come avanzare nelle acque, tenendo insieme il senso della storia e il valore della biografia dentro la storia, ed evitando di preoccuparsi per questioni marginali e stantie, che poco hanno a che fare col reale motivo che sta alla base della necessità di scrivere. Di questa generazione Del Prete sarà, senza dubbio, uno dei poeti il cui percorso andrà seguito, augurando a lui, come a noi, che tutto quello di intenso che già si esprime nei suoi versi continui a maturare e a dare frutto.

***

Del nostro ricoverare negli androni
ho salvato il sollievo dall’inverno
la voce intenta a mordersi la coda
l’orecchio tutto teso alle intrusioni
ma oggi
si svolgono le pendici di marzo
il tuo volo si è mutato in passo
la fuga in cammino
oggi tu concedi
alla mano che ti trama il viso
di riannodare i fili al tuo principio –
il viso sul cui bordo trascorreva
la meccanica sequenza dei soli occidui
e poco oltre
la bocca traballante
su cui ti albeggia la parola.

***

Passerai sotto silenzio i tuoi pensieri
e smetterai di fare sempre presa, di consumarti
nell’esercizio della resistenza.

Scompariamo
nel tempo di mezzo tra mattino
e mattino, dentro il cielo che si abbassa
e ci racchiude, l’oceano che infiamma
e schianta nella gola
la traccia breve dei nostri nomi.

Questo mi raccontava l’ombra sicura
dei tuoi occhi, in questo luogo così remoto
ma così prossimo alla materia del tuo cuore
dove hai creduto possibile la resa
distrarre la paura, oltrepassarla
barattare la tua mente con un certo oblio
una pace duratura
non destinata a noi.

(Irlanda, Cliffs of Moher, dicembre 2021)

***

Come fai da vent’anni almeno
stai fissando questa luce viola-bruna
che si rimette al cielo nell’ora in cui
il tramonto si impiglia tra le nuvole –
non è più la tua guida
il limite avanzante dello spazio
di ogni sera che era sera soltanto
al rincasare di tuo padre
quando indossava ancora la cravatta
e ti metteva a cavalcioni sul suo cane.

Tu la fissavi fino al suo dissolversi
ed era rinnovata la promessa che il mondo
si sarebbe conservato al tuo risveglio
coi fiori al loro posto ed i muretti
ad arginare la distesa della terra.

La vita è scorsa mi hai detto
pensando forse non a te ma a tutti
a tutti quei momenti e quelle stanze
affezionate ad altri gesti, smarriti
senza replica in lontananze di boschi

il tempo ha sempre fatto del bello
una penombra ma non farà la notte
nei miei occhi: ci porto dentro i vostri
che ancora tremano alle mie partenze
le rughe ai lati della bocca
che spianerà la mia parola
a tramandare il vostro amore
in forma di destino.

Bio-bibliografia

Massimo Del Prete (Taranto, 1993) ha vissuto a Martina Franca, in Puglia, e attualmente abita e lavora a Milano. È laureato in Ingegneria chimica presso l’Università di Pisa e in Storia della Lingua Italiana presso l’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato nel 2018 la sua prima raccolta poetica, Soglie (Ladolfi). È incluso nell’antologia Abitare la parola. Poeti nati negli anni Novanta, a cura di Eleonora Rimolo e Giovanni Ibello (Ladolfi, 2019), e in Distanze obliterate. Generazioni di poesie sulla rete, a cura di AlmaPoesia (Puntoacapo, 2021). Alcuni suoi inediti sono comparsi su «Atelier». «Medium Poesia» e sulla ‘Bottega di Poesia’ de «La Repubblica», a cura di Vittorino Curci. Per il blog «Menti Sommerse» ha curato dal 2019 al 2021 la rubrica di approfondimento poetico ‘Camera Oscura’.