Francesco Paolo Del Re (Bitonto, Bari, 1980) vive a Roma e lavora nella redazione del programma “Chi l’ha visto?” di Rai Tre. Ha esordito in poesia con il libro “Il tempo del raccolto” (SECOP Edizioni, Corato, 2015) e ha ideato e curato l’antologia “Le gazze disattente. La Puglia, l’impegno, dodici poeti” (SECOP Edizioni, Corato, 2016). Nel 2017 ha firmato la prefazione del saggio “Sempre verso Itaca” di Bianca Sorrentino (Stilo Editrice, Bari). Si occupa di arte contemporanea ed è direttore artistico dello spazio espositivo Casa Vuota a Roma. È autore di testi di critica d’arte e di due saggi di critica teatrale pubblicati in volumi collettanei. Scrive per Exibart e Segno e ha collaborato con le pagine culturali di diversi quotidiani e periodici (tra gli altri Il Manifesto, Liberazione, Il Fatto Quotidiano, ut, Arte e Critica).

Marta Celio – Inediti

CELIOMarta Celio, poeta, scrittrice. Ha alle spalle la pubblicazione di 7 raccolte di poesia, l’ultima “Altrove” è uscita con Macabor Editore (Cosenza) nel giugno del 2018 con la prefazione del filosofo Umberto Curi. Saggista con in attivo testi di critica letteraria e filosofici scientifici . Si è confrontata con la poesia visiva dando vita a significative collaborazioni con professionisti provenienti da altre sfere artistiche, a Brescia alla Queriniana, a Palazzo da Mula a Murano alla libreria Pangea a Padova e a Ferrara alla Porta degli Angeli. Vive la realtà come un costrutto teorico senza darsi limiti o epochè fenomenologiche battendo il verso su ogni tastiera reale o virtuale. Il suo Credo è il non sottrarsi alle Verità della parola pur nella consapevolezza della sua irraggiungibilità. Ha in lavorazione un percorso poetico intitolato CANTI con la generosa e sapiente interlocuzione del saggista scrittore poeta drammaturgo Alessandro Cabianca.

Marta Celio 
Inediti

*

Estate

Il solstizio d’estate sta
alla parentesi tonda
(un amaro mare calmo) come
il mio cuore
al cieco sole
e spaiate mele
e bugie
colgo le une
e le altre abbozzo a favola.
Impensierire fanno
nenie cantate fingendo…
pugno d’inverno
entro
mano piena
d’
estate

*

In dialogo silente con Giuseppe

Al fragore di pagine abitate
(poesie raminghe)
oscilla anche la carta bianca, ma non per questo
stanca. Al tuo “faro muto” guardo
dalla mia finestra alta
e con te remo
“su questo bianco pantano” verso quel viaggio
per te “adunco” per me salvifico e
-ormeggio alla mano- per nulla –credimi!- per nulla vano!

*

E tra tundre e faune
abiterai gli anfratti col
tuo passato fatto di eternati istanti
e al tuo letargo in lista
d’attesa
accascio vicino la mia valigia da viaggio,
per un’altra partenza
ma sempre_ per un Altrove fatto di attese
e tanti (tanti!) istanti


Fotografia di proprietà dell’autrice.