Mario Marchisio – Inediti

Mario Marchisio è nato a Torino nel 1953. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha compiuto studi letterari e teologici. È stato redattore della rivista La Clessidra dal 1995 al 2004, dirigendo nello stesso periodo una collana di poesia per le Edizioni Joker di Novi Ligure. Tra le opere recenti di poesia, ricordiamo: Versi giocosi e satirici (1999), Il sipario della schiena (2003), Il viandante. Poesie d’amore (2003), Tre giornate. Poesie edite e inedite (2013), Epigrammi, parodie, satire (2022). In prosa: I dialoghi di Incmaro (1999), Elogio della pittura (2014), Poesia e prosa ad armi pari. Conversazioni sulla letteratura (2015), Ricerca di Dio e labirinto del mondo (2020), Chi vive se ne pente. Dodici racconti e una farsa (2020).

 

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ARCANO XV
IL DIAVOLO

L’inventore geniale son io
D’ogni dottrina che nega Dio.

Ho spappolato la teodicea
E la scodello come purea.

Sbatto le ali e il mio sangue gela,
S’alza e s’abbassa la nera vela.

Il piedistallo sembra un altare…
Tutto il mondo vorrei profanare.

Ma fin da adesso darò il tormento
A chi è in catene sul pavimento.

 

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FORRA

Un gallo lontano, accecato dalla canicola,
Intossicato dalle cicale, canta;

Anche lui fuori orario, come l’anima sfatta
Che nel tugurio del mio corpo formicola.

 

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VENDEMMIA

Bussi alle porte dell’aurora,
Nell’aria cristallina
Nuda ti ergi all’orizzonte

Dove il trono di Venere scintilla
E trascolorano le foglie,
Gli Amori ti festeggiano, sui colli
I grappoli dorati già s’inchinano.

Protenderò le mani alla tua luce
Come un fiume risvegliato dal sole.

 

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SPECCHIO DEI GAUDENTI

– Davvero non coltivi alcun sospetto
Che i corpi stian scemando nel sepolcro?
Rinuncia, almeno oggi, ad esser ciocco.

– Ti parla questo catafalco austero
Dove il legno dei feretri ha premuto
Senza ritegno il suo damasco nero.

– Alla corte del Nulla sei vissuto
Due volte pazzo!, ora dovrai capire
Non dico la maestà del firmamento

Ma un solo, microscopico concetto:
La boria, il fasto, le liete compagnie
Se li è ingoiati il putrido fermento

Che nutre i vermi di lingue lascive.