mare io t’abbracciavo in un lampo

mare io t’abbracciavo in un lampo

forse troppo azzurro quando

mi voltai e c’era lei al mio fianco

un sobbalzo non tanto la morte

quanto lo spavento che potesse

d’un tratto gli occhi fissi a un orizzonte

verticale che potesse finalmente

parlare da quest’altra dimensione che

sta qui                            accanto

che se allungo la mano anche l’ultima

parete di cartone potesse crollare.

basterebbe una parola soltanto, quella

che tace. laggiù in fondo, se guardi bene

c’è un’aura di luce attorno a un lampione

                                                spento