Luigi Fontanella: Raccontare la poesia (recensione di Emma Pretti)

Luigi Fontanella

Raccontare la poesia ( 1970-2020)

Moretti&Vitali, maggio 2021

L’ultima antologia poetica, in ordine di tempo, degna di nota è il volume di Luigi Fontanella uscito nel giugno di quest’anno per le edizioni Moretti & Vitali. La copertina suggerisce già l’impostazione non rigidamente storiografica e accademica. Raccontare la poesia è uno splendido titolo per un libro che intende, attraverso una personale testimonianza critica, tracciare un percorso, scandagliando un periodo che va dal 1970 al 2020 (con un’iniziale puntata sulle figure imprescindibili della scena letteraria) e nello stesso tempo comporre l’affresco di un’epoca poetica policroma, vibrante di promesse e ricerche, feconda negli esiti.

Poche voci sono più qualificate ad assolvere questo compito di quella di Luigi Fontanella la cui ricca attività letteraria dimostra come abbia dedicato una buona parte della sua esistenza intrecciandola strettamente alla poesia, in forma di scrittura poetica, lavoro critico, insegnamento, incontri, convegni, viaggi.

Ci sono molti modi di essere poeta e la mentalità aperta alla ricerca e alla scoperta, tipica di L. Fontanella, gli ha permesso di accoglierli e raccoglierli tutti nel rapporto incessante con gli autori attraverso la sua rivista internazionale Gradiva, una delle pubblicazioni poetiche più longeve e che continua tutt’ora con lo stesso sguardo a 360° sulla produzione letteraria e critica italiana e straniera. Per mezzo di questo pluridecennale lavoro editoriale Fontanella, come direttore, ha saputo con impegno intrecciare una rete di sinergie ampia e variegata, impegnata a non tralasciare nulla, concentrandosi sulla qualità delle opere pubblicate e sull’approfondimento dei temi e delle presentazioni.

Questo libro non è una pretenziosa storia della poesia contemporanea: tale pretesa è da lasciare soprattutto a quei critici che credono di poter ingabbiare in schemi statici, scolastici e quasi sempre partigiani la poesia contemporanea, per sua natura dinamica e sempre in fieri. E’ piuttosto la nuova tessera di un mosaico, una mappatura della poesia contemporanea al di là da ogni preclusione di contenuto e forma, contro ogni metodo critico rigido che fonda il suo successo su esclusioni a priori ( quasi sempre un trucco facile e fruttuoso per evitare confronti e messe in crisi del modello stesso) ma anche contro la faciloneria e l’idea populista di certa critica alla quale piace tutto, convinta che tutti abbiano il diritto di essere letti e i difetti vadano perdonati ( così all’occorrenza perdoneranno anche i nostri).

Il volume Raccontare la poesia, raccoglie le innumerevoli tappe e i molteplici incontri e conoscenze avvenute attraverso questo lungo viaggio in un territorio così multiforme e lo fa mediante una serie di saggi, ricordi, testimonianze critiche.

L’argomentazione fluida e disinvolta rischiara umanamente le figure degli autori che si avvicinano al lettore presentando, tra gli squarci della loro esistenza, il bagaglio delle loro opere. Spesso l’approccio – specie nella prima parte, giustamente titolata Rivisitazioni – apre il discorso da angolazioni trasversali e inattese, oppure punta il faro su attività sussidiarie che però approfondiscono e completano il profilo di un autore spesso conosciuto per un solo genere di scritti, ma che acquista nuove tonalità grazie ai dettagli offerti da pagine considerate semplicemente corollari e preparatorie, ma che concorrono a pieno titolo nel completamento del puzzle. E’ questo il caso di Saba, Quasimodo, Bontempelli.

La seconda parte raccoglie ritratti di poeti ormai storici tra cui spiccano le pagine dedicate a Raboni, Spaziani, Sanguineti; e tra quelli ingiustamente dimenticati Alfredo Giuliani, Vito Riviello e Gregorio Scalise la cui figura prende vita attraverso un originale escamotage, e a cui Fontanella parla attraverso una lettera personale. La terza sessione si anima delle personalità che caratterizzarono un’epoca poetica particolarmente fervida ed elettrizzante, cioè la generazione che va dagli anni quaranta e oltre, tra cui Dario Bellezza, Milo De Angelis, Plinio Perilli, Giancarlo Pontiggia , Mariangela Bettarini e altri della stessa levatura, compresa una sentita testimonianza su Pier Luigi Capello il cui testo poetico presentato colpisce per l’intensità, le accorate rifrazioni e i richiami cristallini.

La quarta sezione prende in esame personalità fortemente legate al contemporaneo e rappresenta una serie di appunti di lettura sui diversi autori, illustrandone i singoli libri nel tentativo di ricavarne un profilo che costituisca un invito ad avvicinarsi alle loro figure poetiche e magari appassionandosi al loro lavoro.

Questa antologia non si presenta come un semplice “elenco telefonico” di autori affiancati da uno o due liriche, ma procedendo nella narrazione di un personale vissuto nella veste di critico e studioso – come precisa lo stesso Fontanella – si rivolge a un pubblico che non sia solo di ” addetti ai lavori” ma soprattutto di chi ami davvero la poesia e si muova sotto la spinta dell’interesse e curiosità verso questo genere così avulso dalle leggi che imperano nel mondo della realtà letteraria, editoriale e quotidiana, custode di una pratica desueta, se vogliamo, e per certi versi misteriosa.

Mi piace indirizzare l’attenzione anche sulla scelta felice dell’immagine di copertina, che propone un quadro di Osvaldo Licini della serie Amalassunta; dentro l’intensa atmosfera di una notte vivida, La luna come dea, fata, musa, giovane donna che sa parlare al cuore un po’ stanco; incarnazione della poesia stessa in uno slancio appassionato, un salto, un volo verso gli spazi misteriosi e vibranti che le appartengono, pur nell’oscurità di un mondo che, ormai quasi costantemente, la allontana e se ne dimentica.

Emma Pretti