Lucianna Argentino – Tre inediti

ARGENTINOLucianna Argentino è nata a Roma nel 1962. Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: “Gli argini del tempo” (ed. Totem, 1991), “Biografia a margine” (Fermenti Editrice, 1994) con la prefazione di Dario Bellezza e disegni di Francesco Paolo Delle Noci; “Mutamento” ((Fermenti Editrice,1999) con la prefazione di Mariella Bettarini e postfazione di Plinio Perilli; “Verso Penuel “ (Edizioni dell’Oleandro, 2003), con la prefazione di Dante Maffia; “Diario inverso” (Manni editori, 2006), con la prefazione di Marco Guzzi; “L’ospite indocile” (Passigli, 2012) con una nota di Anna Maria Farabbi; il poemetto “Abele” Ed. Progetto Cultura, Le gemme 2015) con la prefazione di Alessandro Zaccuri; “Le stanze inquiete” ( Edizioni La Vita Felice”, 2016); “L’ombra dell’attesa” (Macabor editore, 2018) con la prefazione di Elio Grasso, ristampa revisionata del libro “Verso Penuel”. Nel 2009 ha pubblicato la plaquette “Favola” (Lietocolle), con acquerelli di Marco Sebastiani. Dal 2014 collabora con Acquelibere Ensemble con lo spettacolo “Almanacco indocile”.

Lucianna Argentino
Tre inediti

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Abbiamo attraversato la notte in ginocchio
perché la misericordia divina
ci trovasse preparati per un nuovo impasto
e un respiro più prudente e giusto
ci fosse alitato nelle narici.
Officianti il sacramento
di quelli cancellati dalle mappe
ma ai quali è affidato il compito
di testimoniare la grazia
– quelli a cui molto sarà perdonato
perché molto hanno amato.

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C’è voluto tutto il tempo e una gelosa cura
perché il giorno in lui trovasse la sua voce
e una grazia acerba lo battezzasse col suo vero nome
vero sì, ma distante ancora.
Ancora nell’avvenire, ancora dove lo vorrei
pelle del mio abisso e di sconfinati dubbi pregarlo:
toccami, ricreami l’anima con le tue mani,
il corpo con il tuo sguardo; rendimi il tuo genitivo
di pertinenza, cambiami la desinenza.

*

Da bambini capita che, a volte, di notte, ci si svegli col cuore che batte forte senza sapere perché, senza sapere cosa ci ha tirati fuori dal sonno e ci fa scalzi e soli dentro il respiro del buio. Così lei – bambina – svegliata dall’assenza di sua madre nel letto grande e dalla luce accesa in corridoio si alzò e sorprese i corpi abbracciati e nudi dei suoi genitori, assopiti sul divano rosso che non si accorsero di lei e lei di loro, tornando a letto in silenzio, portò con sé la presaga dolcezza della loro nudità.

 


Fotografia proprietà dell’autrice.