Lucia Triolo – Inediti

TRIOLOLucia Triolo è nata e vive a Palermo, nella cui Università ha insegnato Filosofia del diritto.
Il suo impegno come scrittrice di poesia è recente, ma intenso: ha pubblicato per la G.A Edizioni l’“L’oltre me” (Maggio 2016), per le Edizioni il Fiorino “Il tempo dell’attesa” (Maggio 2017) e per La Ruota Edizioni “E dietro le spalle gli occhi” (Febbraio 2018), per BIbliotheke Edizioni “Metafisiche Rallentate” (Ottobre 2018). È presente in numerose antologie pubblicate nel biennio 2016/17. Prima classificata al Concorso internazionale Il canto delle Muse 2017 (poesia a tema), al Premio Gustavo Pece 2017, al Premio AlberoAndronico 2018 (raccolta inedita di poesia), al Premio Città di Latina 2018 (silloge inedita). Premio Amelia Rosselli al Premio Nazionale di Poesia e Narrativa città di Conza della Campania 2018, terza classificata al XIX Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa Guido Gozzano ed. 2018. Vincitrice iPoet Lietocolle Dicembre 2017. Premio della critica al Concorso internazionale Club della poesia 2016 e vari altri prestigiosi riconoscimenti. Lucia Triolo
Inediti

*

L’idea l’ho caricata
sulle spalle
l’attesa l’ho incipriata
sul ventre
ho diviso in due la mia passione
accoccolata
su quella parola che non pronunciavi mai
simile all’urlo

*

TRITTICO


I

può un inizio essere bugiardo?
il mio lo fu
come nacque in me l’idea?
che m’ assedia
quanto la scheggia di una bomba
scoppiata in un’ altra testa

II

in me nascevano le idee
poi le distruggevo
                  come fanno gli uomini con le città
c’era qualcuno che si toccava
e non aveva scelta
                 nei suoi occhi
ma aveva una sorella che guardava
e contava fino a dieci
                e poi ricominciava
saltava l’oggi
numerava l’altro ieri
                che era cambiato il mese
saltava l’oggi
numerava un dopodomani
               che sarebbe cambiata la stagione
saltava il qui
era sempre là
              e poi un poco più in là
saltava il qui
perché non
             lo cercava e non lo trovava
ed era senza tempo e senza spazio
             sempre in penombra

era
sì era.
ma non sono sicura che ci fosse
era
ma forse non c’era
tutto l’universo non era abbastanza grande
da accogliere il suo non esserci

III

Alla fine saltò il padre che le mancava
non aveva mai amato
le paternità dell’ultimo minuto
forse per questo decise di andar via

saltando alla corda
                       insieme


Fotografia di proprietà dell’autrice.