Lucía Rivadeneyra – Inediti, trad. di Emilio Coco

Lucía Rivadeneyra (Morelia, Michoacán, Messico, 1957) è laureata in Scienze delle Comunicazioni presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali dell’Università Autonoma del Messico, dove insegna dal 1981. Ha conseguito un master in Lettere, con specializzazione in Letteratura Messicana, nella facoltà di Filosofia e Lettere della stessa università. Ha esercitato il giornalismo nei mass-media di diffusione nazionale e ha collaborato a diverse pubblicazioni accademiche. Tra gli altri riconoscimenti, ha ottenuto i Premi Nazionali di Poesia: “Elías Nandino” (1987), “Enriqueta Ochoa” (1998) e “Efraín Huerta” (2003). Ha pubblicato i seguenti libri di poesia: Rescoldos (1989), En cada cicatriz cabe la vida (1999), Robo calificado (2004), Rumor de tiempos (Antologia personale, 2007) e De culpa y expiación (2017). Ha partecipato al libro collettivo Versoconverso. Poetas entrevistan poetas (2000). Nel 2013, a Morelia, sua città natale, le è stato dedicato il Primo Incontro Nazionale di Poeti Giovani.

*

Dicen

Dicen que un buen baño
lo borra todo.

Yo tengo años de bañarme
frotarme
enrojecerme
y no he podido     arrancarme
tus manos.

*

Dicono

Dicono che un buon bagno
cancella tutto.

Io è da anni che mi bagno
mi strofino
mi arrosso
e non ho potuto      strapparmi
le tue mani.

*

Eres una luciérnaga

he decidido arrancarme la memoria a puñetazos
y olvidarte como al periódico de ayer
aunque me quede sin horóscopo mordiéndome las uñas

porque mientras yo
salpico los cementerios con canela
camino con Truffaut por la orilla de las banquetas
y soy una orquídea que sabe elegir sus madrugadas

me ofreces amor con toque de queda
adornas mi cama con lechugas
tejes ángulos rectos con palabras
y creas fábulas sin pan

además
qué lástima
no sabes besarme por dentro
nunca has mirado las palmas de mis manos
y no entiendes mi manera de secuestrar la luna

eres una luciérnaga en mis días
y un poco de mercurio en mi verano

*

Sei una lucciola

ho deciso di strapparmi la memoria a pugni
e dimenticarti come il giornale di ieri
anche se resto senza oroscopo mordendomi le unghie

perché mentre io
spruzzo i cimiteri con cannella
cammino con Truffaut sul bordo dei marciapiedi
e sono un’orchidea che sa scegliere le sue albe
tu
mi offri l’amore col coprifuoco
adorni il mio letto con lattughe
tessi angoli retti con parole
e crei favole senza pane

e poi
che peccato
non sai baciarmi dentro
non hai guardato mai le palme delle mie mani
e non comprendi il mio modo di sequestrare la luna

sei una lucciola nei miei giorni
e un poco di mercurio nella mia estate

*

Ofrenda

Porque me dejaste
quemada por caricias
en un lecho sin mañana
desnuda de emociones
vestida de tu ausencia
te brindo mi silencio
puñado de viento
que silba tu nombre

*

Offerta

Perché mi lasciasti
bruciata di carezze
in un letto senza domani
nuda di emozioni
vestita della tua assenza
ti offro il mio silenzio
manciata di vento
che sibila il tuo nome