Luca Ghérasim – inediti (Traduzioni di Federico Pietrobelli e Sarah Ventimiglia)

GHERASIMLuca Ghérasim (Bucarest, 1913), nasce Salman Locker, alias Ghérasim Luca, da famiglia ashkenazita. Cresce in un ambiente poliglotto, tra rumeno, yiddish, tedesco e francese. In contatto con la cerchia di Breton, raggiunge nel ’38 Parigi, che lascia all’indomani della dichiarazione di guerra, vagando prima per l’Italia, poi tornando nel ’40 in Romania. Guerra: anni di silenzio e reclusione. Nel dopoguerra riprende a scrivere e pubblicare. Con l’avvento del regime comunista, nuova serrata e silenzio. Cerca di espatriare, tentativo fallito; vi riuscirà invece con un visto, atteso 5 anni, per Israele. Da lì, si trasferisce a Parigi, città che non lascerà più. Scrive in francese, lingua aliena che in quanto tale viene fatta propria da questo nichilista amoroso, il cui funambolismo verbale sempre è il contrappunto di un crudissimo rigore logico. Scrive e dà alle stampe, legge in pubblico (poesia da leggere ad alta voce la sua), collabora per libri d’artista con incisori e pittori. Infine, nel ’94: “ … poiché non c’è più posto per i poeti in questo mondo … ” scrive a Micheline Catti, sua compagna, poco prima di gettarsi nella Senna, 24 anni dopo il suo consanguineo amico Paul Celan.Pubblica nel ’53 Heros-Limite, pietra miliare – e per i più angolare – della sua parabola poetica; varie altre poesie in mini-sillogi o singole fino al ’73, Le chant de la carpe; nel ’76, Paralipomènes; ’91, La proie s’ombre; ’94, L’inventeur de l’amour, seguito da La mort morte. Dal ’67 al ’91 dona letture delle proprie poesie a più riprese in tutto il mondo, la cui traccia ci è lasciata nel film Comment s’en sortir sans sortir . In Italia sono stati pubblicati: La fine del mondo (a cura di Alfredo Riponi, I libri dell’Arca, 2012).

Luca Ghérasim
Traduzioni di Federico Pietrobelli e Sarah Ventimiglia 
tratte da
Héros-Limite [‘53] e Paralipomènes [‘76], per i tipi di Le Soleil Noir, in seguito José Corti [’85 e ‘86], infine raccolte da Gallimard [2001].

 

 

AUTO-DÉTERMINATION
gherasim 03
la manière de
la manière de ma de maman
la manière de maman de s’asseoir
sa manie de s’asseoir sans moi
sa manie de soie sa manière de oie
oie oie oie le soir
de s’asseoir le soir sans moi
la manie de la manière chez maman
la manie de soi
le soir là
de s’asseoir là
de s’asseoir oui ! de s’asseoir non ! le soir là
là où la manière de s’asseoir chez soi sans moi
s’asseoir à la manière de
à la manière d’une oie en soie
elle est la soie en soi oui ! oui et non !
la manie et la manière de maman de s’asseoir chez soi
sans moi
s’asseoir chez soi chérie! chez soi et toute seule chérie !
le soir à la manière d’un cheval
s’asseoir à la manière d’un cheval et d’un loup
d’un châle-loup ô chérie !
ô ma chaloupe de soie ! ô ! oui ! s’asseoir non !
s’asseoir le soir et toute seule chez soi ô ! non et non !
manière de s’asseoir sans moi chez soi
sans moi sans chez ô chérie !
c’est une manière chérie !
une manie de
une manie de la manière de
manière de s’asseoir chez soi sans chaise
s’asseoir s’asseoir sans chaise c’est ça !
c’est une manière de s’asseoir sans chaise


AUTO-DETERMINAZIONE
gherasim 02
la maniera di
la maniera di mia di mamma
la maniera di mamma di sedersi
la mania sua di sedersi senza me
la mania sua di seta la maniera sua da qua-qua
qua-qua-qua di sera
di sedersi di sera senza me
la mania della maniera di mamma
la mania di sé
di sera qua
di sedersi qua
di sedersi sì! di sedersi no! di sera qua
qua a casa la maniera di sedersi da sé senza me
sedersi alla maniera di
alla maniera di una qua-qua di seta
è lei la seta in sé sì! sì e no!
la mania e la maniera di mamma di sedersi a casa da sé
senza me
sedersi a casa da sé cara! da sé e sola soletta cara!
di sera alla maniera di un cavallo
sedersi alla maniera di un cavallo e di un lupo
di uno scialle-lupo oh cara!
oh mia scialuppa di seta! oh, sì! sedersi no!
sedersi di sera sola soletta a casa da sé oh! no e no!
maniera di sedersi senza me a casa da sé
senza me senza casa oh cara!
è una maniera cara cara!
una mania di
una mania della maniera di
maniera di sedersi a casa da sé senza sedia
sedersi sedersi senza sedia è questo qua!
è una maniera di sedersi senza sedia

[trad. F.P.]

 

 

POÉSIE ÉLÉMENTAIRE
gherasim 01
l’eau qui a l’air d’allumer
                              le feu sur la terre
          l’air d’allumer l’air sur le feu
          l’air d’allumer sur l’eau
ce qui a l’air de s’éteindre sur terre
          l’air d’allumer et d’étreindre
          l’eau et le feu en l’air :

le cancer tu
              questionne la santé bavarde
depuis quand sers-tu
              dans la maison de sourds ?
de puits en puits de vérité :

O   vide en exil                A   mer suave

         I    mage       E   toile renversée

                  U    topique

 


POESIA ELEMENTARE

l’acqua che ha l’aria di accendere
                                il fuoco sulla terra
     l’aria di accendere l’aria sul fuoco
     l’aria di accendere sull’acqua
ciò che ha l’aria di spegnersi a terra
     l’aria di accendere e stringere
     l’acqua e il fuoco in aria:

il cancro tu
            interroga la salute verbosa
da quant’è che tu
            servi in casa di sordi?
di pozzo in pozzo di verità:

O  messo in esilio                  A  mar soave

     I  mago                 E  stinta volta

                  U  topico

[trad. F.P.]


LA FIN DU MONDE
gherasim 04

prendre corps

Je te flore
tu me faune

Je te peau
je te porte
et te fenêtre
tu m’os
tu m’océan
tu m’audace
tu me météorite

Je te clef d’or
je t’extraordinaire
tu me paroxysme

Tu me paroxysme
et me paradoxe
je te clavecin
tu me silencieusement
tu me miroir
je te montre

gherasim 05
Tu me mirage
tu m’oasis
tu m’oiseau
tu m’insecte
tu me cataracte

Je te lune
tu me nuage
tu me marée haute
Je te transparente
tu me pénombre
tu me translucide
tu me château vide
et me labyrinthe
Tu me paralaxe
et me parabole
tu me debout
et couché
tu m’oblique

Je t’équinoxe
je te poète
tu me danse
je te particulier
tu me perpendiculaire
et soupente

gherasim 08Tu me visible
tu me silhouette
tu m’infiniment
tu m’indivisible
tu m’ironie

Je te fragile
je t’ardente
je te phonétiquement
tu me hiéroglyphe
Tu m’espace
tu me cascade
je te cascade
à mon tour mais toi

tu me fluide

tu m’étoile filante

tu me volcanique

nous nous pulvérisable

Nous nous scandaleusement
jour et nuit
nous nous aujourd’hui même
tu me tangente
je te concentrique

Tu me soluble
tu m’insoluble
tu m’asphyxiant
et me libératrice
tu me pulsatrice

Tu me vertige
tu m’extase
tu me passionnément
tu m’absolu
je t’absente
tu m’absurde

LA FINE DEL MONDO
gherasim 06

prendere corpo

Io t’infioro
tu mi fauni

Io ti poro
io ti porta
e ti finestra
tu m’ossa
tu m’ostacolo
tu m’ostinazione
tu mi meteorite

Io ti chiave d’oro
io ti straordinario
tu mi parossismo

gherasim 09
Tu mi parossismo
e mi paradosso
io ti orecchio
tu mi silenziosamente
tu mi specchio
io ti mostro

Tu mi miraggio
tu m’oasi
tu m’usignolo
tu m’insetto
tu mi cataratta
Io ti luna
tu mi nuvola
tu mi alta marea
Io ti trasparente
tu mi penombra
tu mi remoto
tu mi castello vuoto
e mi labirinto
Tu mi parallasse
e mi parabola
tu mi in piedi
e disteso
tu m’obliquo

Io t’equinozio
io ti poeta
tu mi danza
io ti particolare
tu mi perpendicolare
e in pendenza

gherasim 10
Tu mi visibile
tu mi simulacro
tu m’infinitamente
tu m’indivisibile
tu m’ironico

Io ti fragile
io t’ardente
io ti foneticamente
tu mi geroglifico
Tu mi distesa
tu mi cascata
io ti cascata
a mia volta ma tu

tu mi fluido

tu mi stella filante

tu mi vulcanico

noi ci polverizzabile
gherasim 11
Noi ci scandalosamente
giorno e notte
noi ci oggi stesso
tu mi tangente
io ti concentrico

Tu mi solubile
tu m’insolubile
tu m’asfissiante
e mi liberatrice
tu mi pulsante

Tu mi vertigine
tu m’estasi
tu mi appassionatamente
tu m’assoluto
io t’assente
tu m’assurdo

 [trad. S.V.]


Luca Ghérasim (Bucarest, 1913), nasce Salman Locker, alias Ghérasim Luca, da famiglia ashkenazita. Cresce in un ambiente poliglotto, tra rumeno, yiddish, tedesco e francese. In contatto con la cerchia di Breton, raggiunge nel ’38 Parigi, che lascia all’indomani della dichiarazione di guerra, vagando prima per l’Italia, poi tornando nel ’40 in Romania. Guerra: anni di silenzio e reclusione. Nel dopoguerra riprende a scrivere e pubblicare. Con l’avvento del regime comunista, nuova serrata e silenzio. Cerca di espatriare, tentativo fallito; vi riuscirà invece con un visto, atteso 5 anni, per Israele. Da lì, si trasferisce a Parigi, città che non lascerà più. Scrive in francese, lingua aliena che in quanto tale viene fatta propria da questo nichilista amoroso, il cui funambolismo verbale sempre è il contrappunto di un crudissimo rigore logico. Scrive e dà alle stampe, legge in pubblico (poesia da leggere ad alta voce la sua), collabora per libri d’artista con incisori e pittori. Infine, nel ’94: “ … poiché non c’è più posto per i poeti in questo mondo … ” scrive a Micheline Catti, sua compagna, poco prima di gettarsi nella Senna, 24 anni dopo il suo consanguineo amico Paul Celan.Pubblica nel ’53 Heros-Limite, pietra miliare – e per i più angolare – della sua parabola poetica; varie altre poesie in mini-sillogi o singole fino al ’73, Le chant de la carpe; nel ’76, Paralipomènes; ’91, La proie s’ombre; ’94, L’inventeur de l’amour, seguito da La mort morte. Dal ’67 al ’91 dona letture delle proprie poesie a più riprese in tutto il mondo, la cui traccia ci è lasciata nel film Comment s’en sortir sans sortir . In Italia sono stati pubblicati: La fine del mondo (a cura di Alfredo Riponi, I libri dell’Arca, 2012).

 
Fotografia dell’autore: D’après photos @ Gilles Ehrmann, SAIF, 2014

Federico Pietrobelli. Laureato in Lettere a Ca’ Foscari Venezia e Sorbona Parigi, con tesi su Caproni traduttore. Vive a Parigi, dove insegna, scrive, e traduce dal francese.

Sarah Ventimiglia è lettrice d’italiano e dottore di ricerca in Italianistica presso l’Université Sorbonne Nouvelle di Parigi, con una tesi sul rapporto tra poesia e prosa in Cesare Pavese. Traduce poesia contemporanea dall’italiano e dal francese. Ha partecipato inoltre alla traduzione collettiva delle Canzoni di Leopardi (Chanson, Paris, Le Lavoir Saint-Martin, 2014).