Lino Angiuli – due inediti

ANGIULI

Lino Angiuli (1946) è nato e vive in provincia di Bari, dove ha diretto per la Regione Puglia un Centro di servizi culturali. Collaboratore della RAI, di periodici e quotidiani, ha fondato e diretto alcune riviste letterarie, tra cui il semestrale «incroci». Ha pubblicato numerosi libri in lingua italiana e dialettale ed è tradotto in diverse lingue, oltre che essere incluso in una moltitudine di antologie. Ricordiamo, tra i vari titoli, le raccolte Catechismo (1998), Daddò daddà (2000) e per Aragno Un giorno l’altro (2005) e L’appello della mano (2010). Sulla sua produzione poetica vedasi Dal Basso verso l’alto: studi sull’opera di Lino Angiuli, a cura di Daniele Maria Pegorari (2006). La sua ultima pubblicazione è Ovvero (Torino, Nino Aragno, 2015). Numerose onorificenze riconosciute alla sua opera.

Lino Angiuli
(inediti)

Lino Angiuli riceverà il Premio di poesia “Solstizioalla Carriera 2016 il 1° ottobre prossimo dall’Associazione culturale “Libero de Libero” (notizie sulla pagina facebook dell’associazione), di cui è Presidente il nostro collaboratore Simone di Biasio. Il riconoscimento sarà consegnato all’interno della III edizione del Festival “verso Libero” (ulteriori info qui) che si terrà a Fondi (Lt) dal 1° al 2 ottobre 2016, dalle mani di Rodolfo Di Biasio, vincitore dello stesso premio lo scorso anno.

Poesia d’amore

angiuli 01

Unguentami tutto con l’arte del polpastrello
ma fallo per favore dall’alluce alla luce
mentre raccogli una nuvola dopo l’altra tra
pollice e indice e dolcedolce l’accompagni
nel luogo immenso del balletto universale
una la impasti con la saliva medicamentosa
per farla scivolare in bocca come un’ostia
questa e altre meraviglie combinano le dita
quando riescono a germogliare dalla terra
quando scrivono l’aria con aggraziate scie
quando sanno misurare metraggi di cielo
e avvolgerli intorno al mignolo bambino
il dito che sa fingere di starsene in disparte
però il segreto dei segreti sta nell’indice
a seconda di come ti sa fissare negli occhi
può accenderli di fuoco o cecarli entrambi
con l’interruttore ben avvitato al fegato
perciò tu unguentami sanosano amoremio
affonda le tue dita nei paraggi del colon
vi troverai la strada che mi conduce a te
senza bisogno di un qualsivoglia perché.

Sogno in marrone

angiuli 04

Dalla spaccatura della mezzanotte si ficcano dentro
il sangue un sacco e una sporta di vite morti miracoli
in ordine sparso a chiedere l’elemosina di un fruscio
rivestìti con quella naftalina tipica del secolo scorso
non è la prima volta che fanno il biglietto di ritorno
scambiando ferro vecchio con pruriti di ogni nervo

Scambiando ferro vecchio con pruriti di ogni nervo
escono dall’armadio pure i nonni che non conobbi
insieme alla prima fidanzata con gli occhiali dorati
e tanti altri che non stavano proprio in calendario
si fanno un giro presso la mangiatoia delle carezze
sventolano fotografie seppiate per passare la dogana

Sventolano fotografie seppiate per passare la dogana
al buio sanno fingere assai bene di essere morti e
non si direbbe che il sangue gli si è tutto congelato
a un certo punto di questi film quasi sempre muti
si presenta pure mamma nei panni di una donna una
di quelle che mi chiesero un passaggio verso il caldo
Di quelle che mi chiesero un passaggio verso il caldo

si tratta quasi sempre di arrivare dalle parti del bacio
ma da qualche notte bussa una Jala al muro reticolato
mi mette gli occhi addosso come fossero due chiodi
mi allunga il suo creaturo che non riesce a respirare
come il fratellino che prematuro mi prestò il campare.


Lino Angiuli (1946) è nato e vive in provincia di Bari, dove ha diretto per la Regione Puglia un Centro di servizi culturali. Collaboratore della RAI, di periodici e quotidiani, ha fondato e diretto alcune riviste letterarie, tra cui il semestrale «incroci». Ha pubblicato numerosi libri in lingua italiana e dialettale ed è tradotto in diverse lingue, oltre che essere incluso in una moltitudine di antologie. Ricordiamo, tra i vari titoli, le raccolte Catechismo (1998), Daddò daddà (2000) e per Aragno Un giorno l’altro (2005) e L’appello della mano (2010). Sulla sua produzione poetica vedasi Dal Basso verso l’alto: studi sull’opera di Lino Angiuli, a cura di Daniele Maria Pegorari (2006). La sua ultima pubblicazione è Ovvero (Torino, Nino Aragno, 2015). Numerose onorificenze riconosciute alla sua opera.

Fotografia dell’autore tratta da l’ESTROVERSO