Li sentite i passi?

Li sentite i passi?

Tutti i piedi che calpestano

terre sconosciute, le gambe

ostinate che scavalcano,

e le braccia, a migliaia,

che stringono figli e poi

per disperazione li spingono

da soli verso l’ultima speranza?

 

Lo sentite il suono dell’acqua?

Lo schiaffeggiare dei corpi

sulle onde, il tonfo e il risucchio

del mare che ingoia giovani

e vecchi, un istante dopo

l’ultimo illuso messaggio

prima che l’oscurità inghiotta

tutta quella vita che pulsava?

Lo sentite il respiro che s’affanna,

si tronca, s’interrompe per sempre?

 

Lo sentite nella pelle sbucciata

dal sole, nelle orecchie chiuse,

negli occhi distratti, nelle mani

indifferenti, nelle vostre risate

oscene, quanto di questa umanità,

quanto di questo nostro occidente

ottuso e spietato, abbiamo reso

un’enorme macchina di ferocia,

una orribile cattedrale d’ipocrisia

salda su fondamenta nerissime

profondissime, acuminate, livide,

fino all’inferno delle nostre anime?