Laura Di Corcia – da “Traduzioni e microsismi”

DI CORCIA 01

Laura Di Corcia si è laureata in lettere all’Università di Milano. Dopo un paio di esperienze all’estero (a Berlino e a Los Angeles) è ritornata nella Svizzera italiana dove lavora come giornalista free lance per diverse testate tra le quali si ricordano il Corriere di Como (Italia) e il Corriere del Ticino (Svizzera). Ha pubblicato la raccolta di poesie  Epica dello spreco (Milano, Dot.com Press Poesia) e la biografia in forma d’intervista Vita quasi vera di Giancarlo Majorino (Milano, La Vita Felice, 2014; collana Sguardi)

Laura Di Corcia

da Traduzioni e microsismi

(inediti)

*
DI CORCIA 01
Non cedo il posto, non indietreggio
di fronte alla coltellata del creato.

Il mare si corruga, cede spazio al chiodo:
e lì, nel pugno della ruggine
io so che la paura si può chiudere
ritagliare come un cerchio.

Ho deciso di sacrificarmi al vettore
alla biglia dell’essere.

Intrecceremo fiabe ai tronchi
e lasceremo seccare i limoni:
le tenaglie le sotterreremo come i maghi d’Africa.

*

Li ho visti accarezzare il biondo pane
camminare nelle terre degli Argonauti.

Sapevano di birra, di muschio forte:
gli occhi erano promesse di amore.

Ma poi era arrivata anche per loro
quella lettera dal cielo, dalle nuvole
nere, il sigillo del ginocchio:
milioni di girini germogliavano
sottoterra, brucando il silenzio.

Anche per loro era nato l’ebreo
impazzendo come un brivido in cantina.

Avevano lasciato tutto, partendo per
continenti mai sentiti, bucati nelle miniere,
e le mani non erano più melograni
ma più simili ai ribollii della melma.

L’innocenza non è un fatto sopportabile a lungo, dissero in seguito.

*

Avvelenammo le navi come se fossero corvi.
Poi per un lungo periodo camminammo
e le mete erano sempre diverse.
Nei nostri occhi bruciava tutta l’India.

Eravamo gente come voi, forse meno scaltri:
il passato ci cinghiava sulla schiena.

A un certo punto gli scrigni si chiusero per sempre.

Rimasero solo le foglie, a lamentarsi sul selciato.
Dietro ai nostri occhi continuava
violenta come un chiodo, la caccia alle streghe.

 


Laura Di Corcia si è laureata in lettere all’Università di Milano. Dopo un paio di esperienze all’estero (a Berlino e a Los Angeles) è ritornata nella Svizzera italiana dove lavora come giornalista free lance per diverse testate tra le quali si ricordano il Corriere di Como (Italia) e il Corriere del Ticino (Svizzera). Ha pubblicato la raccolta di poesie  Epica dello spreco (Milano, Dot.com Press Poesia) e la biografia in forma d’intervista Vita quasi vera di Giancarlo Majorino (Milano, La Vita Felice, 2014; collana Sguardi)

Fotografia di proprietà dell’autrice