La rosa

 

Penso a volte a quel corridoio stretto.

Rimanemmo a parlare tutta notte,

a scambiarci respiri contro il petto.

Il treno indovinava già le rotte

 

del nostro attuale viaggio, diretto

al brivido costante che ci inghiotte,

nella fucina del nostro progetto:

saltare la cascata nella botte.

 

Sembrò svanire la realtà intorno

al sottile riverbero di un bacio.

Leggeri i nostri corpi e l’aria ondosa.

 

Così torno voltandomi a quel giorno,

quando a volte mi prendi sotto braccio,

sorpreso ancora a cogliere la rosa.