La Piana di Scafati

Omaggio a Federico García Lorca

Il fiume Sarno
corre tra fabbriche e ciminiere.
Sta come un freddo inferno a cielo aperto,
per elencare le violenze umane.

Il fiume Sarno
imputridisce marcio nel disprezzo.
Pare un’irrisione il breve gabbiano
che vi rischia con tranquillità
la propria vita.

Il Vesuvio contempla mesto il fosso,
dove molti dannati già da vivi
pregustano le pene comandate.

L’affaccendarsi della miseria
è il quotidiano purgatorio
di chi si prepara all’evasione
con la vacanza o il viaggio in treno.

Ma l’amore dei parenti
è un grido strozzato che attanaglia
e conduce a carezzare Cerberi,

come a baciar devoti
le reliquie benedette
d’un sangue che si scioglie,
come le lacrime.