Lo stiletto di luce, il libro, il caffè
deliberata mattina senza pena
la libertà oscena
di leggere in cucina.
Di attardarsi dentro un sogno
tra parentesi senz’obbligo;
le versioni che visitano di notte
sono ancora le migliori.
Non dover lavare panni alle delusioni.
Non degnare le tensioni.
Non stupirsi perché fluisce acqua
dalle vene giù
per gli avambracci;
osservare non giudicare
ignorare ciò che fuori getta urlacci
lasciarla andare
lungo le correnti domestiche
insieme a tutto sul pavimento
fin sotto la porta, fuori.