La lezione

Rallentato all’inverosimile

dai copertoni butterati della bici

c’è tempo di passare in rassegna

la blanda casistica dei grigi:

moduli sbagliati, roba da classe media,

scompensi minori, dire non c’è male

e invece… Tra le forme

ben poco epiche di questa sera

vado dall’alunna dai capelli oleosi,

lentina, che difetta di parole

e di ordine nel disporle.

Sarà il villone a disperderla, forse,

o la matrigna che in posa fra i bonsai

recrimina sul prezzo del sostegno.

Intasco le mie venti carte da tutor

ma perdurano rotte le sue frasi,

e tali resteranno: con lei nell’angustia,

le troveranno un uomo per bene

nei manrovesci, e non saprà sgusciare:

avrà contro quelle frasi diroccate.

Straziarle il quaderno senza capirla

è la mia professione. La sua, soffiarmi

l’allarme del grigio, farmi sentinella

perdìo a guardia del grigio… Amira

non sono qui per disegnare insieme

fiori e altre cose vicine alle favole

né i raggi del sole o quelli che avvio

coi pedali, adesso, perdonandomi male.