la legge per cui lussureggiano gli ibridi

noi che ansiosi guardiamo spesso l’ora

noi che sempre perdiamo il giusto tempo

lasceremo scorie che il tempo non consuma

qualche bestiola vagante e

disperati silenzi

le parolepensiero dileguate

nel marasma virtuale

 

terramadre piagata esaurita

come in stuporosa attesa

esposte le ferite all’universo

incredula della nostra anagrafe interrotta

 

ma consolanti vengono

profezie di massicce migrazioni

noi tutti ritornati nomadi

a chiederci smarriti

se saremo accolti o respinti

 

di certo più ibridati saremo

più belli più sani più saggi

capaci di salvare da noi stessi

i nostri semi innocenti