JOSEPH OF NAZARETH – III

ha sete ora iosef

stremato da ansia

e fatica

ma lancia un grido:

è nato è nato

mio figlio

si chiama gesù

 

figlio della mia stessa carne

figlio di donna perfetta

vergine e fedele

una meraviglia

 

mio figlio

miriam intanto

teneva tutto nel

suo cuore

taceva, non parlava

ma viveva

 

giuseppe afferma:

il bimbo è quasi mio

ma gli occhi sono di sua madre

è denso e bruno

e piange giuseppe

piange su quel pargolo

d’uomo

e ringrazia dio e miriam

 

***

 

appaiono i pastori

e la stella cadente

iosef ha paura

gloria et honore

a suo figlio

arrivano dalla persia

afganistAN

libia siria egitto

 

emirati arabi

con doni ed ingaggi

di società calcistiche

oh giuseppe

splende la stella cometa

e tua sposa miriam

è azzurra come una schiuma scelta…

 

qui è la gioia

qui non altrove

giuseppe si alza

prende la sua sposa in braccio

la porge al cielo

la benedice e la bacia

convulsamente

e ripetutamente

e maria tace

tace e non parla

 

fuori la grotta nevica

il silenzio è rosa

la vita dolce

ti prego dice maria

rivolta a giuseppe

lasciami riposare

e goditi il bambino

per quel poco che si può….

 

lui non comprende

non capisce la spada

che trafiggerà il petto

dellA SUA sposa

 

lui non può sapere

ma prevedere si

eccome si

 

e stringe la sua bimba

al petto

come coperta di lana calda

 

in fine sono a nazaret

con gesù

che non cè più

lo cercano senza trovarlo

 

non lo cercate

se non nel vostro

intimo cuore

 

alleluia