ha sete ora iosef
stremato da ansia
e fatica
ma lancia un grido:
è nato è nato
mio figlio
si chiama gesù
figlio della mia stessa carne
figlio di donna perfetta
vergine e fedele
una meraviglia
mio figlio
miriam intanto
teneva tutto nel
suo cuore
taceva, non parlava
ma viveva
giuseppe afferma:
il bimbo è quasi mio
ma gli occhi sono di sua madre
è denso e bruno
e piange giuseppe
piange su quel pargolo
d’uomo
e ringrazia dio e miriam
***
appaiono i pastori
e la stella cadente
iosef ha paura
gloria et honore
a suo figlio
arrivano dalla persia
afganistAN
libia siria egitto
emirati arabi
con doni ed ingaggi
di società calcistiche
oh giuseppe
splende la stella cometa
e tua sposa miriam
è azzurra come una schiuma scelta…
qui è la gioia
qui non altrove
giuseppe si alza
prende la sua sposa in braccio
la porge al cielo
la benedice e la bacia
convulsamente
e ripetutamente
e maria tace
tace e non parla
fuori la grotta nevica
il silenzio è rosa
la vita dolce
ti prego dice maria
rivolta a giuseppe
lasciami riposare
e goditi il bambino
per quel poco che si può….
lui non comprende
non capisce la spada
che trafiggerà il petto
dellA SUA sposa
lui non può sapere
ma prevedere si
eccome si
e stringe la sua bimba
al petto
come coperta di lana calda
in fine sono a nazaret
con gesù
che non cè più
lo cercano senza trovarlo
non lo cercate
se non nel vostro
intimo cuore
alleluia