Jacopo Galimberti – inediti

galimbertiJacopo Galimberti (Pavia, 1981)  poeta, narratore e storico dell’arte. Con Le Voci delle Luna ha pubblicato Senso Comune nel 2011. Nel 2013 ha partecipato al romanzo collettivo In territorio nemico, edito da Minimum Fax. Le sue pubblicazioni accademiche riguardano generalmente il rapporto tra arte e politica. Vive a Parigi.

 

Jacopo Galimberti
(inediti)

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La camicia

Domenica sera, Alan prende asse e ferro,
stira le camicie per la settimana. Così, però, la settimana
comincia domenica.
Fende e allinea il colletto, il polso, la manica.
La camicia non ha contatto col pubblico
ma in ufficio è di rigore.
Spegne la radio. Ripone le camicie nel cassetto, si fa una canna.
Le colleghe lo preferiscono incamiciato
e lo sfottono al pub quando tira fuori il giubbotto da stadio
e la felpa col cappuccio.

La camicia per il lunedì è a fianco al ferro. La guarda.
Sente di aver trattato la propria domenica sera
coma una scoria: ha passato mezz’ora a produrre
una geometria che è una storia
sull’origine del mondo e del valore.
Il messaggio che si è stirato
è un mandala
minatorio.

Nel cuore della notte apre la finestrella del bagno.
Sopra l’altura spuntano le carabine delle teste rotonde.

Il week end

Venerdì, alle quattro, Nate si sigilla nel cesso per farsi una canna.
Al cesso l’ufficio si ferma. Nate negozia una tregua, senza telecamere.
Da quando ha smesso la pillola, le mestruazioni sono strazianti,
però benvenute. Lunedì si cullerà nel letto, in tuta, con un romanzo,
ma sarà incazzata tutto il week end.

Ha iniziato da tre settimane. Quaranta ore, e con i trasporti fanno
cinque giorni pieni e domenica cena
e a letto presto. Credeva in una vita dopo il lavoro.
La coppia di Air B & B ha lasciato un casino…
Domenica ne arriva un’altra, ma gli inquilini sono via.
Se ne occuperà lei.

Davanti al supermercato, il sabato, vecchi turchi
giocano a bocce. Prende il tacchino, il cioccolato,
il caffè equosolidale, lo zucchero, il latte, il sale grosso,
la coca zero, i pomodori, l’insalata, le cipolle,
il vino. Martedì si presenterà al lavoro docciata, ha deciso di collaborare.
“Quando ero giovane, ero un po’ punk”, scrive a uno incontrato su internet.
Vorrebbe proporgli domani, perché la domenica da single è infame.
Magari in un posto vicino al parco, e se è bello e audace
si potrebbe anche fare lì. E poi, magari, se mi piace, vedersi per un po’,
senza aspettative, ma se funziona si potrebbe andare in vacanza
insieme, qualche soldo ce l’ho adesso.

Inizia a bere una birra alle quattro, poi il vino bianco,
con gli occhi azzurri, chiusi, rivolti al sole.
Passa alla banca a ritirare. L’aperitivo: nel bar italiano
poi un gelato con panna. La compagna del suo ex è incinta, dice l’amica attrice
a cena. Brindano al nuovo lavoro.
A casa Nate vomita. Si sentiva piena. Il fiotto sgorga sotto il palato.
Abbraccia il cesso come a quindici anni, e come fa, ormai, da diciotto anni.
Gli inquilini non sanno, o non dicono, non s’accorgono
di niente.

Nel pomeriggio prepara la stanza per la francese.
La ragazza dell’inquilino pulisce la cucina, lui sta ancora suonando
all’ about blank. Guardano “Germany’s next top model”, il telefono
squillerà a momenti. Si chiama Blanchard,
come quella caverna dove 30.000 anni fa
una donna incise le fasi del proprio mestruo
nell’osso di un’aquila. Aveva scritto una tesina
su quell’osso. Stira un tailleurino beige per domani. Sciacqua i piatti
e poi a letto presto.

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I virus

La materna serve alla trasmissione del sapere
e delle malattie esantematiche.
Gli internati si passano verbi e varicella, rispetto
e rosolia in mimesi e baratto di corpi,
anticorpi e semi.
La recita di fine anno è una coltura
pullulante di congiuntivi e bacilli: ci si ammassa
e strofina, ci si starnutisce addosso il morbillo
per l’incubazione del senso
e la profilassi del peggio.

La maestra è dizione con tutti i crismi
e linfocita immenso, la sola immune nella comunità
a solecismi e parotite. Ma Ivan,
che dopo la mensa sonnecchia,
pensa a parolacce inaudite
e al modo di attaccarle i pidocchi.

[Testo scritto in collaborazione con Riccardo Capecchi].

Jacopo Galimberti (Pavia, 1981)  poeta, narratore e storico dell’arte. Con Le Voci delle Luna ha pubblicato Senso Comune nel 2011. Nel 2013 ha partecipato al romanzo collettivo In territorio nemico, edito da Minimum Fax. Le sue pubblicazioni accademiche riguardano generalmente il rapporto tra arte e politica. Vive a Parigi.

Fotografia di proprietà dell’autore