In questo silenzio dove solo incidono
i loro versi le poiane, e le ghiandaie
quando si rincorrono dappresso
sfiorando i vertici delle querce centenarie,
o il sibilo di un biacco, spaventato
d’esser preda, lacera l’azzurro
che si distende lento sopra i greppi,
in questo silenzio cieco alla sventura
degli umani, ai fatti amari della vita,
poso le oscure trame che da lontano
mi inseguono del mondo, celo,
oltre la macchia fitta sulle alture,
le verità svelate dalla notte
e nel giorno che si scioglie tutto intorno
ricamo un andar lento come di chi sa
la luce sfuggirgli rapida dinnanzi,
e preci levo alla terra che respira quieta
accogliendo lieta in grembo il passo
del tempo tramato di rinascite e ritorni.
E nel vento che altro silenzio porterà
sulle vite dissipate e altro suono di vite
ritornate, sciolgo il mio canto muto
e un vortice ebbro di altro tempo spero
dalla sera, profondo sonno alla memoria
incagliata tra le fronde nell’ azzurro
senza nubi, e una notte di stelle quiete
sugli argini del mondo.