Parlo di te in una lingua che conosci poco
affinché tu possa riconoscere te stesso, quello che eri,
lontano da te per molto tempo,
questa lingua, come una primavera in fiore,
nascosta in te profondamente,
così profondamente che hai dimenticato la sua strada,
è il linguaggio della luce, della purezza abbagliante,
che apre il cuore come un fiore che sboccia
una volta ogni cento o mille anni,
il fiore miracoloso, un essere eterico, parla il linguaggio
di un cielo appena intravisto, svelato con dolcezza,
solleva tutti i sentimenti, fa fiorire anche le tue ombre,
la luce scorre nel tuo sangue, ti tiene in cima,
tu sei la cima di una montagna incantata
in una limpidezza di cristallo,
la lingua del cielo, a lungo sepolta,
cerca di riconoscerti, la sua luce così intensa t’abbaglia,
ti ha fatto volgere verso la montagna, ti fa salire
il sentiero fiorito di un inizio senza fine.