Il giardino d’estate è nostro
D’inverno lo perdiamo un po’ alla volta
E luoghi in cui sapevamo stare
Che una consuetudine a ritornarci
Ammansiva e innamorava
Oggi non li toccherei credendo di essere assecondato
Sono espugnati dagli elementi e servono altri.
Eppure sapevo tutto, quest’estate
Dei muri screpolati
E l’erba mi si strusciava addosso
Avanzavo in una natura che avanzava verso di me.
Ora ci diamo le spalle.
Che dire a mia discolpa?
Si è voltata prima lei
Che già io non mi volterei
Se altro non mi desse le spalle
E se siamo noi quelli che il tempo fa passare
Mentirei a dire
Che io non son più quello che era là, d’estate
Lo sono ancora
Dei due solo la Terra si è lasciata prendere
Io ho eluso tutto variando
Io cambio solo per non cambiare.