Il canto dei novellatori ( Palazzo Adriano)

Sale lento il canto dei novellatori

un gioco di sguardi

riflette le brume notturne.

Il rubino del vino accende il sagrato

zampognari e voci lontane….

scalpiccìo di passi

tufi scrostati… corre l’orma degli avi.

Ma gli occhi bruciano

fissano il canto dei novellatori

e le nebbie dei fiati.

S’aggirano e sprofondano

i vicoli inquieti

d’ombre clandestine.

Mi preme la notte che fugge

un rimorso senza destinatario.

Mi addosso all’oscuro

  • ma non per morire-

mi abbandono al languore

del canto repente.

Una pallida assenza

schianta ancora

Il corpo s’è schiuso

e il volto confuso.

Così sospinta e indomita accolgo

-trepida girovaga-

l’acerbo sentire.

Trama il canto dei novellatori

e sbuca vacillante la notte ormai scalza.

Naufraga e vinta … la voce di te.

S’infittisce la nebbia.