Nino Iacovella da “La parte arida della pianura”

IACOVELLANino Iacovella nato a Guardiagrele nel ’68. Ha riesordito in poesia nel 2013 con Latitudini delle braccia (deComporre, Gaeta). Del 2015 è la plaquette con i primi testi de La parte arida della pianura (Edizioni culturaglobale, Cormons) È tra i fondatori e redattori del blog di poesia e resistenza umana Perigeion. Vive e lavora a Milano.

Nino Iacovella
da La parte arida della pianura
(inediti)

Antropia

icovella latitudini delle bracciaAl mattino il borgo era avvolto da un azzurro spietato

Come il braccio di un compasso il campanile tracciava un confine:
nel cerchio la parte viva delle case, fuori tutto il resto della pianura

In chiesa apparve il dolore dell’ostia spezzata,
tra le bocche chiuse in prima fila,
nella catena delle mani interrotta dai posti vuoti dei due ragazzi:
e questo è il pane, e questo il vino,
sapido è il sapore di dio che si scioglie sul palato

Li avevano ritrovati nella notte, l’auto in un piazzale desolato

Due corpi nudi e ancora uniti come se fossero una corolla
dove i petali erano busti, braccia e gambe

Un’eucarestia dove carne e sangue erano uno sfondo
non una bocca dove rinascere

L’amore che a volte è incomprensibile,
come un discorso tradotto male,
in una lingua indicibile, che non lascia scampo

 

“Le stanze degli allievi speciali”

Crash test

iacovella La parte arida della pianura
Nemmeno la pioggia sul parabrezza
spegne l’euforia, o la paura,
tutto è indecifrabile per la brusca frenata

Marta ride e sanguina, qualcuno non controlla gli sfinteri,
una sedia a rotelle rovesciata

Aggrappato a qualsiasi cosa cerco di salvarmi

Il dito dello spastico, puntato verso dio,
mi fa pensare di non essere mai stato così vicino
al giorno del giudizio o al momento della creazione

Short People got no reason to live
Randy Newman

Microcosmo

Come se restasse poco tempo per darsi una ragione
di questo nostro canto sgraziato
che rompe il silenzio minuzioso di un’attesa:
il portellone chiude ogni distanza
nel microcosmo dei disabili mentali

All’interno solo l’autista dispone di un automatismo,
non sente dolore quando ingrana la marcia

E noi non ci schiariamo le idee, né la vista,
orientati verso l’unica linea dritta della strada

Sbandiamo ogni volta, nella consapevolezza
che le nostre e le loro voci
si divaricano dall’unisono,

come nei gemelli siamesi
il battito di un cuore biforcato
in solitudini inseparabili


Nino Iacovella nato a Guardiagrele nel ’68. Ha riesordito in poesia nel 2013 con Latitudini delle braccia (deComporre, Gaeta). Del 2015 è la plaquette con i primi testi de La parte arida della pianura (Edizioni culturaglobale, Cormons) È tra i fondatori e redattori del blog di poesia e resistenza umana Perigeion. Vive e lavora a Milano.