L’estate ha stelle che esplodono
di notte, tutti i lampioni spenti.
Sagome di case, fantasmi d’edera
voragini di polvere in cui vagano bambini,
occhi immensi e fili d’erba ai polsi
macchie rosse di ciliegie insanguinate.
Muore ai campi il sorriso del grano
non ci sarà mulino, il chicco pieno
“Dacci oggi il nostro pane” …
Così recitava la falce sulle spighe
prima che tuonassero i cannoni
prima che Caino sgozzasse Abele.
Nel boato atroce delle bombe ancora
esplodono le stelle, le guardano i bambini,
gli occhi grandi, sognando invano un desiderio.