Hernán Rodríguez Vargas. Ed oltre ancora – Más allá todavía, Traduzione di Stella Grazia Mazzuoccolo (Delta3, Letture Meridiane)

Hernan Rodriguez Vargas è Dottore di Ricerca in Storia presso l’Università degli Studi di Salerno. Docente colombiano, proviene dalla Pontificia Universidad Javeriana di Bogotá, dove ha fatto due corsi di laurea e un corso di magistrale. È laureato in Filosofia con una tesi sulla concezione di filosofia nel secondo Wittgenstein; anche laureato in letteratura con una tesi sul rapporto tra poesia e capitalismo nell’opera di Cesare Pavese (Lavorare stanca). Così, avendo studiato e tradotto Pavese, si è dedicato allo studio della lingua italiana. Ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia e ha scritto una tesi sull’organizzazione coloniale del Seicento e Settecento sul Nuevo Reino de Granada, la quale è stata premiata dall’università e pubblicata nell’aprile del 2018. Inoltre è stato docente in diverse università latinoamericane, come la PUJ, la FUM e ha anche lavorato presso altre cattedre colombiane. Ha studiato inglese e francese e ha fatto anche parte di gruppi di ricerca. Tra il 2011 e il 2013 ha lavorato in un gruppo di ricerca filosofico il cui tema specifico è stato la filosofia del linguaggio, tra il 2014 e il 2015, invece, in un gruppo di ricerca di studi territoriali sul Magdalena Medio, infine, tra il 2015 e il 2016, in un gruppo di ricerca sulle vittime e il loro posto nella costruzione della pace nella Colombia attuale. Inoltre è traduttore e scrittore di articoli culturali, saggi e poesie.

*

IV

Hoy me he detenido
a pensar a las puertas
de tu recuerdo y me
he quedado a reposar
entre los rincones
de tu ausencia, a apacentar
las bestias de este
andar como sin alma,
como sin aire, por entre
los límites borrosos
de una soledad angosta
y llena de sombras
cuando no estás, o no llegas,
o no viene todavía la hora
de salir a tu encuentro.

*

IV

Oggi mi sono fermato
a pensare alle porte del
tuo ricordo e sono rimasto
a riposare tra gli angoli
della tua assenza a nutrire
le bestie di questo camminare
come se non ci fosse anima,
come se non ci fosse aria,
tra i limiti sfocati
d’una solitudine angusta
e colma di ombre
quando tu non ci sei, o non arrivi,
o quando ancora non è ora
di venirti incontro.

*

X

Quisiera estar a solas
con tu imagen y tu nombre:
tu imagen para saberte mía
tu nombre para llamarte mía;

quisiera estar a solas con todas
esas cosas tuyas y que hacen parte
también de esta vida mía, frágil,
pobre, en tu ausencia, como frágiles
las palabras que tiemblan de
tanto frío y tanta soledad de ti;

quisiera estar a la vez
a solas y a la vez contigo,
en este espacio de recuerdos,
pero todavía sin tu imagen,
sin tu nombre, sin ti.

X

Vorrei stare da solo
con la tua immagine e il tuo nome:
con la tua immagine per sapere che sei mia
con il tuo nome per chiamarti mia;

vorrei stare da solo con tutti
quelle cose che ti appartengono e
appartengono anche a questa mia fragile vita,
la poverina, in tua assenza, come
fragili le parole che rabbrividiscono
da tanto freddo e solitudine;

vorrei essere entrambi
da solo e allo stesso tempo con te,
in questo spazio
che è pieno di ricordi,
ma senza la tua immagine,
senza il tuo nome, senza di te.

*

XX

Quisiera preguntarte
qué perfume usaste esta mañana;
saber si ya está acabando el día,
si hay lluvia, si llovió;
saber cómo se ve tu reflejo en la ventana,
y qué música escuchas.
Allá en tu orilla,
¿Es azul el cielo o es gris la tarde?
¿Habrá estrellas en la noche?
¿Me extrañarás cuando me vaya?

XX

Avrei voluto chiederti
che profumo indossavi questa mattina;
sapere se il giorno sta finendo
se piove o ha piovuto;
sapere come appare il tuo riflesso alla finestra,
e sapere che musica ascolti.
Lì, sulla tua sponda,
il cielo è azzurro o il pomeriggio è grigio?
Si vedranno le stelle stanotte?
ti mancherò quando andrò via?