Fosco e nebbioso ora il plumbeo cielo
Veglia dall’alto la quiete terrena.
Sotto il più dolce dei tetti, il gelo
Ode un uomo, e l’ultima cena
Solitario consuma; poi il sonno…
Alberi spogli, privati di vita,
Vengon più candidi, e incruenti;
Merli rinascer si senton romiti
Tra rami, fronde, percossi dai venti
Lontani, spenti, ormai ovattati…
Sorgono imperii innevati di lupi:
Quivi il lupo è uomo pel lupo.
Volan su nuvole candidi e cupi,
Senton sorgenti d’un alto dirupo:
Unico vero romor di natura!
Le magnifiche sorti e progressive
Regrediscon innanzi alla natura:
Tace il boato delle positive
Idee. S’erge, infine, l’abiura!
Dolce silenzio di quegl’innocenti…