FINIS TERRAE

Ho deposto i miei anni

e la mia stanchezza

in un angolo del giardino,

a guardia un vecchio pino

dalle fronde profumate.

Mi sono messa in cammino

con la lena dei vent’anni

e il diritto alla vita

arrogante e sicuro,

compagna l’esultanza del vento.

Solo al limite, dove la terra incontra

la distesa viola del mare

ho fermato il passo.

Le onde arrabbiate sulla scogliera,

non più bussola né faro,

solo l’avvertimento,

certezza per chi ha occhi di fede,

che non era stato inutile il viaggio.

Col vento sferzante sul viso

ho fatto scivolare dalla bisaccia

i miei ricordi, reliquie del cammino,

il profumo delle rose,

il sapore dell’acqua di sorgente,

le ultime briciole di pane.

Ad occhi chiusi

ho respirato

immersa

nell’aria dell’oceano.