Federica Gullotta – Manuel De Freitas, senza titolo (Anteprima editoriale) – Edb 2019

IMG 20190222 WA0007Federica Gullotta è nata a Faenza (Ra) nel 1991. La raccolta di poesie “La bestia viziata” (2016) pubblicata nella Collanina Apolide della casa editrice LietoColle è la sua opera prima. Finalista al premio di poesia Mauro Maconi 2017 nella Sezione Giovani. Finalista al Certamen Cetonaverde 2018. Per Edb è in uscita il suo ultimo libro di poesia senza titolo di cui vi propriamo alcuni estratti.

Manuel de Freitas (Vale de Santarém 1972), poeta, saggista e traduttore, vive a Lisbona. Ha pubblicato il suo primo libro di poesie nel 2000 (Todos Contentes e Eu Também, Campo das Letras), al quale sono seguiti molti altri titoli, tra cui il più recente Shots (Paralelo W 2018). Ha curato diverse antologie, tra cui Poetas sem Qualidades (Averno 2003) e A Perspectiva da Morte (Assírio&Alvim 2009). Tra le sue traduzioni ci sono opere di Lautréamont, E.M. Cioran e Georges Bataille. Per Edb è in uscita il suo ultimo libro di poesia senza titolo di cui vi propriamo alcuni estratti.

Manuel de Freitas
Federica Gullotta
senza titolo
(Anteprima editoriale)
EDB 2019

Manuel de Freitas
(traduzione di Roberto Maggiani)

GAME OVER

O corpo.
Uma duração precisa,
que se despede informalmente
nos beijos que já não dá.
Ó meu bom Jesus de Braga,
eu não saberia como ficar,
remendando os dias
com o apressado amor das coisas.

Tudo finalmente finda.
Na calamidade das mãos,
um cigarro que arde impróprio
sobre as manhãs exaustas.
E ninguém me quis,
pelo menos.

De que vos falarei,
com palavras póstumas
onde o rancor se apaga?
Era uma vez
aquele jogo triste que não sei jogar.

GAME OVER

Il corpo.
Una durata esatta,
che si congeda informalmente
nei baci che non dà più.
O mio buon Gesù di Braga,
non saprei come restare,
rammendando i giorni
con il frettoloso amore delle cose.

Tutto infine finisce.
Nella calamità delle mani,
una sigaretta brucia inopportuna
sulle mattine esauste.
E nessuno mi ha voluto,
a dir poco.

Di cosa vi parlerò,
con parole postume
dove il rancore si spegne?
C’era una volta
quel gioco triste che non so giocare.

*

Federica Gullotta

Per miracolo posso negare, non muovermi
mi viene concessa una libertà altissima,
mi posso appiattire, ne approfitto
rovina ma più fischio di morte
impotenza più che morte
è troppo buona con me
è troppo dolce

*

Io non sono malsano
vedo bene che qui il dolore arriva poco
che i tessuti saranno sempre freschi

mi tengono aggrappato alla terra
voglio essere immortale come tutti
io sono comune
guardatemi
io sono comune