Signore e signori: è il Capocomico
che vi parla. Eccoci, eccovi arrivati
all’epilogo della faccenda. Tra poco voi si naufraga
tutti insieme, giù, nel golfo mistico. Ahimè non vedo in voi
ombra di dolorosa agnizione, coscienza della catastrofe
o riconoscimento d’errore. Nemesi vi precipiterà beati
adolescenti che ancora si trastullano a danzare, allegri,
sull’orlo della scena. Dato che al tempo stesso siete
attori e spettatori del mio dramma, nessuna
futura leggenda vivrà di voi, nessun
pubblico ne trarrà giovamento.
Peccato. Non ci sarà tempo
né modo per un dignitoso
congedo teatrale. Nessuna
catarsi consolatoria:
muta, semplice, fatale
fine della Storia.
Applaudite.