Enzo Campi – Due Inediti

enzo campiEnzo Campi è nato a Caserta nel 1961. Vive e lavora a Reggio Emilia. Autore e regista teatrale, dal 1982 al 1990, con la compagnia Metateatro. Ha pubblicato: Donne – (don)o e (ne)mesi (Genova, 2007), Gesti d’aria e incombenze di luce (Genova, 2008), L’inestinguibile lucore dell’ombra (Parma, 2009), Ipotesi Corpo (Messina, 2010), Dei malnati fiori (Messina, 2011), Ligature (Sondrio, 2013), Il Verbaio (Milano – Sasso Marconi, 2014), Phénoménologie (Bologna, 2015). Principali curatele: Poetarum Silva (Parma, 2010), Parabol(ich)e dell’ultimo giorno – Per Emilio Villa (Milano – Sasso Marconi, 2013), Pasolini la diversità consapevole (Milano, 2015), Il colpo di coda. Amelia Rosselli e la poetica del lutto (Milano, 2016). È direttore artistico del Festival Multidisciplinare di Letteratura Contemporanea “Bologna in Lettere”.

Enzo Campi
Due Inediti

una piuma in gola
(per Marina Pizzi)

un soqquadro di comodo per
pervertire il fastidio dell’asta
che cigola o vagola lo stridìo
della disillusione. una piuma in
in gola per perdere la fermata
obbligata. lo stallo del tratto e
del ribaltamento per vanificare
l’illusione del sostegno. tutto
coincide e decede. e di soppiatto
un soqquadro di fatto inquadra il
pertugio imbellettato la summa
atheologica e il commiato del
taglio se pure l’asta sopra viva
allo smacco e allo sberleffo
del presunto occultamento

*

rendersi immune al martello
(per Amelia Rosselli)

a clausura di
fatto si consegnò
euforica e
piangente ben
calibrata tra
pesi e contrappesi
spacciando
cannibalismi per
slanci d’affetto
tessendo la flebile
trama di un salto
ultimo e definitivo
ma si scoprì a
coltivare la trave
e il chiodo per
rendersi immune
al martello.

e si sfilò
correndo a
ritroso
ricalcando le
orme rifiutando la
crescita
inneggiando gl’
inadeguati
fonemi che gli
avevano
permesso la
prossimità
con il
sublime ma
finse di
rimanere di
stucco
quando giunse al
punto di
partenza e
ritrovò la
fine
impossibilitata a
finirsi

 


Fotografia di proprietà di Dino Ignani.